Nelle aree urbane è ormai sempre più comune utilizzare i mezzi in sharing, come scooter elettrici, biciclette e monopattini, per spostarsi da un punto all’altro della città. Negli ultimi anni, infatti, il mercato della micromobilità è stato caratterizzato da una rapida crescita e le città si sono presto riempite di mezzi in condivisione a disposizione degli utenti. Una crescita talmente rapida che una recente ricerca condotta dalla società IoT Berg Insight ha stimato il numero totale di veicoli in sharing per la micromobilità urbana a 38,2 milioni a livello globale entro il 2027. Per intenderci, nel 2022 il numero complessivo era di 25,3 milioni.
Il servizio più diffuso e apprezzo è il bike-sharing, cioè il noleggio a breve termine di biciclette, sia attraverso il modello operativo delle stazioni – gli utenti possono prelevare un mezzo all’interno di una apposita stazione e riconsegnarlo, al termine del tragitto, in un’altra stazione -, che è il più diffuso in Europa e nel Nord America; sia attraverso il modello free floating, che consente cioè ai membri di prelevare e riconsegnare i veicoli ovunque all’interno di un’area designata della città.
Sempre secondo la ricerca di IoT Berg Insight, si stima che il numero totale di biciclette condivise in tutto il mondo raggiungerà i 23,7 milioni di veicoli, di cui la maggior parte sono biciclette free floating in Cina.
Sul fronte scooter-sharing, invece, la ricerca rivela come il mercato abbia guadagnato molta attenzione da parte di media e investitori negli ultimi anni, crescendo rapidamente dal 2017 ad oggi. Il numero di veicoli per lo scooter-sharing oggi presenti nel mondo è stimato dalla società intorno a 1,5 milioni.
Infine, i monopattini, da sempre il mezzo forse più discusso e ambiguo a circolare sulle strade cittadine. Secondo IoT Berg Insight, alla fine del 2022 il numero di monopattini condivisi nei programmi di mobilità condivisa avrebbe raggiunto i 120.000 veicoli.
Alla base del successo di tali iniziative, oltre alla naturalmente alla loro evidente utilità e facilità di utilizzo, vi è lo sviluppo della telematica: i fornitori di infrastrutture in sharing forniscono infatti soluzioni complete che comprendono soluzioni hardware telematiche, identificazione di utenti e mezzi, chioschi informativi, nonché piattaforme di gestione della flotta e applicazioni mobili. “Negli ultimi anni – si legge nella ricerca – gli operatori della micromobilità hanno aggiunto applicazioni telematiche sempre più complesse, come il rilevamento del passaggio sui marciapiedi e le funzioni che garantiscono il rispetto dei parcheggi. L’uso dell’intelligenza artificiale e dei modelli di apprendimento automatico sono sempre più comuni in queste applicazioni”. E questo è proprio il segreto alla base del loro successo presente e futuro.
Fonte: SmartCitiesWorld, “Shared micromobility fleet to reach 38.2 million by 2027”.