Mobilità elettrica in Europa, i risultati della ricerca dell’Osservatorio europeo per i carburanti alternativi
Cosa ne pensano gli automobilisti europei delle auto elettriche? A rispondere è una nuova indagine dell’Osservatorio europeo per i carburanti alternativi condotta in 12 Stati membri dell’UE (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovenia, Spagna e Svezia) su oltre 19.000 intervistati.
Dalla ricerca emerge che, nonostante le preoccupazioni relative ai costi – per circa due terzi degli intervistati il prezzo rimane un grande ostacolo -, il 57% dei conducenti di automobili non elettriche sta valutando la possibilità di passare a veicoli elettrici entro i prossimi cinque anni.
Ma non è tutto. I rispondenti, suddivisi tra gli attuali conducenti di veicoli elettrici a batteria (BEV) e i conducenti di veicoli non elettrici (non-BEV), hanno inoltre evidenziato i benefici per il clima e l’efficienza in termini di costi dei veicoli elettrici a batteria.
Per quanto riguarda l’Italia (coinvolta con circa 1.900 intervistati nel mese di ottobre 2023), emerge che il 48% dei guidatori italiani non BEV è interessato ai BEV, mentre il 34% ha già familiarità con questi veicoli. Il 43% dei driver non-BEV considera l’acquisto di un BEV in un lasso di tempo di 0-5 anni.
Anche in Italia, così come in tutti gli altri Paesi coinvolti, il costo dei veicoli è un tema centrale. Per i conducenti italiani, infatti, il costo dei BEV è di gran lunga il principale svantaggio della guida di auto elettriche. I partecipanti italiani sono disposti a pagare 20.000 € per un BEV (usato o nuovo), mentre per il 49% degli autisti italiani BEV, il prezzo di acquisto pagato era compreso tra 20.000 € e 39.999 €.
Anche l’autonomia dei BEV è considerata una limitazione. Un intervallo minimo desiderato tra 300 km e 500 km è stata la scelta del 39% di tutti i piloti italiani intervistati. 500 km e più sarebbe invece la preferenza del 32%. D’altra parte, l’8% dei conducenti italiani di BEV ha indicato una autonomia di fabbrica fino a 200 km, il 34% tra 201 km e 400 km e il 58% più di 401 km. Per l’85% dei conducenti italiani di BEV, l’autonomia di fabbrica del proprio veicolo è comunque di solito, o sempre, sufficiente.
Infine, c’è il tema della ricarica. Gli intervistati hanno infatti indicato che avere troppo pochi punti di ricarica pubblici a disposizione per ricaricare il proprio veicoli rappresenta un problema.
Ad oggi, il 96% dei conducenti italiani di BEV utilizza i propri veicoli quotidianamente o più volte a settimana. Nell’89% dei casi il veicolo BEV è nuovo e, nell’84% dei casi, di proprietà privata.
Fonte: TTS Italia