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Turismo esperienziale: motore per la mobilità sostenibile e lo sviluppo del territorio

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Turismo esperienziale: motore per la mobilità sostenibile e lo sviluppo del territorio

Turismo, città e digitalizzazione: le opportunità di sviluppo secondo la IX Edizione del White Paper di Repower

Il turismo esperienziale non genera solo valore economico ma incide direttamente sulla vivibilità del nostro Paese. La crescente domanda di esperienze sostenibili e viaggi intermodali può accelerare la transizione verso una mobilità più green, lasciando al territorio un’eredità che migliora la qualità della vita.

Ad esempio, il progetto “Digital and Sustainable Tourism Hub”, finanziato dal PNRR con 114 miliardi di euro entro il 2026, mira a sviluppare piattaforme digitali per gestire i flussi turistici e offrire esperienze personalizzate. Questo intervento non riguarda solo il turismo, ma è una leva potente per la diffusione della mobilità sostenibile in tutto il territorio. La digitalizzazione consente, inoltre, di integrare servizi di trasporto intermodali e aggiornamenti in tempo reale, facilitando gli spostamenti e la pianificazione di itinerari.

Il turismo esperienziale, come l’enogastronomia, è una forma di viaggio sempre più ricercata, capace di generare un impatto diretto sullo sviluppo del territorio, stimolando investimenti e migliorando l’accessibilità delle aree visitate.

L’Italia, leader mondiale nell’enogastronomia con 892 prodotti DOP e IGP, è una meta privilegiata per il turismo del gusto, apprezzato dal 70% dei viaggiatori italiani e stranieri, sempre più desiderosi di scoprire la cultura attraverso la cucina e i food tour. Questa forma di turismo, che si sviluppa spesso in aree rurali e meno conosciute, ha un impatto concreto su molti livelli.

Infatti, promuove la destagionalizzazione, contrastando l’overtourism, e favorisce la scoperta di borghi, cantine e territori rurali, contribuendo così a rilanciare le economie locali e a distribuire il valore turistico su aree spesso escluse dai circuiti tradizionali.

Questa crescente domanda stimola, poi, lo sviluppo di infrastrutture eco-friendly e mobilità sostenibile per soddisfare le esigenze dei viaggiatori, come ciclovie e percorsi naturalistici, colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, sia per auto che per e-bike e servizi di sharing mobility (e-bike, scooter elettrici) per esplorare il territorio.

Ormai è noto che l’assenza di infrastrutture a supporto dei viaggiatori “full electric” influenza le scelte di viaggio.

Non è un caso che il mondo delle guide turistiche ed enogastronomiche si sta orientando da tempo in questa direzione. La guida Vinibuoni d’Italia premia e segnala le strutture bike-friendly e sostenibili, incentivando l’investimento in infrastrutture green come ciclovie, colonnine per e-bike e servizi di mobilità elettrica. Questo, oltre a migliorare l’accessibilità delle destinazioni e a renderle più attrattive, lascia al territorio una rete di servizi fruibili anche dai residenti.

Oltre 2.300 strutture ricettive in Italia offrono già colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, con il Trentino-Alto Adige in testa (oltre 550 stazioni), seguito da Lombardia (300) e Veneto (250).

Un esempio significativo è la stazione di ricarica Ionity di Affi, inaugurata nel 2023, la più grande d’Europa, situata in un punto strategico per il turismo transfrontaliero verso il lago di Garda. Questa infrastruttura, nata per soddisfare la domanda turistica estera, è a disposizione di tutta la comunità locale.

La multimodalità è la chiave verso una mobilità sostenibile. Il cicloturismo e turismo ferroviario guidano la trasformazione.

Ridurre la dipendenza dai mezzi privati è essenziale per abbattere le emissioni di CO2. Come incentivare questa transizione? La soluzione risiede nell’intermodalità, ovvero l’integrazione tra diversi sistemi di trasporto. Promuovendo l’interconnessione fra stazioni ferroviarie, aeroporti, porti, ciclovie e destinazioni turistiche si rendono gli spostamenti più fluidi, sostenibili e accessibili.

Un’opportunità concreta per lo sviluppo territoriale in questa direzione è rappresentata dal cicloturismo, un segmento in forte crescita che nel 2023 ha generato un indotto economico superiore a 5,5 miliardi di euro, con un aumento del 35% rispetto al 2022 e del 19,1% rispetto al 2019.

L’Italia vanta oltre 58mila chilometri di percorsi cicloturistici, a cui si aggiungono numerose strade locali che, con interventi minimi di segnaletica e accordi tra enti locali, potrebbero essere convertite per il turismo su due ruote.

Un esempio virtuoso è la Via Verde della Costa dei Trabocchi in Abruzzo, un percorso ciclabile, realizzato sul tracciato di una vecchia ferrovia, che collega Ortona a Vasto. Questo progetto ha dato vita a un sistema turistico incentrato sul cicloturismo, generando nuove opportunità economiche nel territorio.

Contrariamente all’idea che il cicloturismo sia adatto solo per brevi tragitti, le esperienze europee dimostrano altrimenti. Nel Nord Europa, ad esempio, le ciclovie sono progettate come vere e proprie autostrade per biciclette, attrezzate e sicure, ideali per coprire medie e lunghe distanze.

Un modello di riferimento è il progetto EuroVelo, promosso dalla European Cyclists’ Federation, che mira a creare una rete transeuropea di 90.000 km di ciclovie. L’Italia è protagonista di questo progetto con tre importanti percorsi che la collegano al cuore dell’Europa: la Ciclovia Mediterranea, la Ciclovia del Po, la Ciclovia Romea-Francigena e la Ciclovia del Sole.

Accanto al cicloturismo, un’altra leva cruciale per la mobilità sostenibile è rappresentata dal turismo ferroviario. Un esempio degno di nota è l’iniziativa di FS Treni Turistici Italiani che mira a promuovere il turismo ferroviario sostenibile attraverso il recupero di linee secondarie, spesso dismesse, che attraversano borghi e aree interne altrimenti difficili da raggiungere. Con circa 8mila chilometri di tratte storiche, questa rete permette di scoprire l’Italia più autentica e meno battuta, sostenendo al contempo un turismo più lento, consapevole e attento all’ambiente.

Per sostenere questa evoluzione, è fondamentale avere un sistema intermodale integrato, supportato da servizi digitali e infomobilità. Questa interconnessione facilita l’accesso ad aree remote e incentiva l’utilizzo di trasporti pubblici, grazie al collegamento efficiente di stazioni ferroviarie, ciclovie e trasporti locali.

Per approfondire il legame tra turismo e mobilità sostenibile leggi la Parte 1: “Il turismo può aiutare la diffusione della mobilità sostenibile?”.

Per approfondire come la digitalizzazione rende le città più sostenibili e colma le disparità territoriali leggi la parte 3:La digitalizzazione rende le città più sostenibili”.