Clusters 2.0, logistica integrata e cooperativa in Europa: il progetto e le 3 attività di sperimentazione
Un sistema europeo integrato di trasporto che ottimizzi l’utilizzo di un open network di clusters logistici operanti sulle reti TEN-T, supportando lo sviluppo locale, regionale ed Europeo. E’ in questa ottica che nasce CLUSTERS 2.0 con l’obiettivo di contribuire al target posto dall’Unione Europea di trasferire il 30% del traffico merci su strada con percorrenze oltre i 300 km verso modalità di trasporto più sostenibili e al contempo rafforzare la competitività delle aziende del territorio. Il progetto, finanziato nell’ambito del programma europeo Horizon 2020 ed avviato nel 2017 da un consorzio di 29 partner provenienti da 10 nazioni europee più la Svizzera, mira a sfruttare appieno il potenziale delle reti logistiche europee (European Logistics Clusters) per ottenere un sistema di trasporti europeo integrato, efficiente ed iper-connesso che non impatti l’ambiente e che permetta alle aziende operanti all’interno dei cluster logistici multimodali di trarre vantaggio da economie di scala.
La rete
I cluster logistici contribuiscono infatti alla creazione di valore per le regioni in cui sorgono grazie alla coesistenza di connessioni intermodali, piattaforme logistiche e grandi volumi di merci. Ne sono esempio:
- La piattaforma logistica di Saragozza (PLAZA) che con una superficie di oltre 13 milioni di metri quadrati rappresenta il centro di trasporto intermodale (ferroviario, stradale e aereo) più grande d’Europa in cui hanno una propria sede logistica ben 350 aziende;
- Duisburg, dove nel 1998 presso l’ex acciaieria Krupp è stato introdotto il concetto di “logport” ossia l’idea di riutilizzare siti dimessi riqualificandone gli spazi per istituire centri logistici di successo facendo nascere così Duisport, uno dei più importati hub logistici europei con strutture portuali e connessioni di trasporto che l’hanno reso oggi fiore all’occhiello della Renania settentrionale e della Vestfalia;
- Lille Dourges, il container terminal che gestisce un terminale trimodale (ferroviario, stradale e fluviale) in grado di offrire agli operatori multimodali un portafoglio completo di servizi terminalistici;
- l’interporto di Bologna, che con un’area ferroviaria di 665 mila metri quadrati, una stazione interna e 3 terminal ferroviari è all’avanguardia nel supporto e nella facilitazione all’utilizzo dei servizi ferroviari a livello europeo e nei trasporti intermodali operando in qualità di integratore di servizi strada-rotaia;
- l’aeroporto di Londra Heathrow, unico hub del Regno Unito adibito alla movimentazione merci e ai voli cargo che mira a raggiungere un volume di merci pari a 3 milioni di tonnellate entro il 2040 grazie ad un’ottimizzazione dei servizi e all’aumento della capacità attraverso la costruzione di una terzia pista.
Tutti questi hub logistici, quali partner del progetto, costituiscono le fondamenta su cui CLUSTERS 2.0 intende porre le basi verso un sistema integrato di trasporto.
Il circolo virtuoso che si instaura nell’ambito dei cluster logistici accresce infatti la disponibilità di connessioni intermodali e servizi a valore aggiunto, quali il co-packing, la possibilità di implementare la cosiddetta Delayed Product Differentiation – una tecnica relativa alla supply chain che ritarda quanto più possibile la finalizzazione di un prodotto al fine di allineare domanda e offerta e potenzialmente consentire la personalizzazione dei prodotti –, l’ottimizzazione dei carichi e i collegamenti nell’ultimo miglio.
Le soluzioni
CLUSTERS 2.0 definisce quindi soluzioni per la cooperazione nel mercato della logistica (Logistics Clusters) attraverso le attività di 3 Living Labs riguardanti:
- progettazione e business modelling di una rete di cooperazione tra terminal di prossimità e hub modulari (Coordinated Logistic Cluster);
- sviluppo di sistemi di rilevazione dei dati per l’aggregazione della domanda e dell’offerta di servizi di trasporto merci;
- progettazione e business modelling di unità di carico modulari (Modular Load Units) innovative, adatte per il transhipment automatizzato.
Il progetto, iniziato a maggio 2017, è ora nella fase di test e prototipizzazione delle innovazioni proposte.
Fit Consulting responsabile della valutazione
In tale contesto FIT Consulting, partner del progetto CLUSTERS 2.0, è responsabile delle attività di valutazione delle soluzioni sviluppate presso i Living Labs. Ciò si traduce nell’esaminare l’impatto delle novità sul costo dei servizi logistici, l’impronta ambientale e i benefici generali per la collettività. A tal scopo, è stato di cruciale importanza definire un quadro di valutazione comune a tutti i Living Labs che consentisse l’analisi delle prestazioni ambientali e socio-economiche dei cluster logistici. Sono state quindi sviluppate delle linee guida per un esame delle prestazioni operative di ciascun Living Lab, è stata definita una metodologia e delineati i piani di valutazione incluse le procedure di raccolta dati e la selezione di indicatori di perfomance atti a quantificare i risultati raggiunti dal progetto. I tre elementi chiave stanno guidando le attività di FITConsulting, che termineranno con la fine del progetto prevista entro la prima metà del 2020, sono dati dall’analisi di processo – per valutare la qualità delle attività svolte considerando fattori tecnici quali le tempistiche e l’effort richiesto, dalla misurazione dei risultati – grazie alla raccolta e validazione di indicatori quantitativi e qualitativi selezionati, e da un sistema osservativo attraverso cui vengono identificati gli attori coinvolti in termini ambientali, logistici ed economici e gli effetti socio-economici generati dal progetto.