Logistica e trasporti efficienti: ecco che cosa è la Physical Internet
L’ultimo miglio, ossia l’ultimo tratto del sistema delle consegne, è la parte della catena logistica che maggiormente influenza il traffico commerciale dei veicoli pesanti nelle città. Questo comporta inefficienze dell’intero sistema di trasporto a causa dell’elevato grado di frammentazione, in particolar modo causata dal basso fattore di carico sul veicolo stesso. L’importanza delle consegne a domicilio è un settore in fortissima espansione a seguito della crescita esponenziale degli acquisti “in remoto” e l’induttore prevalente del mercato B2C è l’e-commerce.
L’e-commerce e le inefficienze del sistema di consegne
L’industria dell’e-commerce ha, senza alcun dubbio, rivoluzionato il modo in cui le persone fanno i loro acquisti e ha trasformato completamente il B2C, un mercato in cui la necessità di soddisfare i bisogni dei singoli clienti diventa un “must”. Pertanto, il mercato B2C è diventato la più grande sfida e opportunità dei market-place e delle aziende di logistica.
Tale sfida è enfatizzata dai trend di urbanizzazione, considerando che entro il 2050 oltre il 65% della popolazione vivrà nelle aree urbane (contro il 54% nel 2014; 30% nel 1950). Ciò implica che l’e-commerce ha dato un forte impulso al settore delle consegne a domicilio, rischiando di generare notevoli impatti sui costi sociali e ambientali causato dal sistema distributivo inefficiente. Il fenomeno dell’urbanizzazione genera aree metropolitane estese, e l’ultimo miglio diventa un serio problema da affrontare sia dai pianificatori sia dai fornitori di servizi logistici (LSPs) – con impatti sui costi operativi.
Con la crescita dell’e-commerce le preferenze dei consumatori sono al centro dell’attenzione del mercato delle consegne parcellizzate. I grossi player dell’e-commerce, così come le start up, hanno identificato il servizio di consegne last mile come il fattore discriminante per competere sul mercato.
In generale, la rivoluzione della connettività e delle telecomunicazioni consiste nell’aver creato opportunità e necessità di una forte riorganizzazione – e quindi di intraprendere un percorso verso la sostenibilità – dell’intero sistema di trasporto e logistica. Tutto questo si inquadra all’interno delle politiche europee che fissano obiettivi chiari nel raggiungere una logistica nelle città che sia a zero emissioni nel 2003 con zero incidentalità.
Taniguchi e Kakimoto hanno studiato da tempo (nel 2004) gli effetti dell’e-commerce nel sistema di trasporto nelle aree urbane utilizzando modelli di routing e scheduling dei veicoli. Le analisi avevano evidenziato già allora che la penetrazione dell’e-commerce B2C avrebbe potuto aumentare i flussi di traffico commerciale per le consegne a casa e che tale problema avrebbe potuto trovare una soluzione (perlomeno una mitigazione del fenomeno) introducendo modelli logistici distributivi di consegna ottimizzati (joint deliveries) attrezzando le città di punti di raccolta (pick up points) di prossimità a servizio dei singoli clienti/acquirenti.
Gli stakeholder stanno indubbiamente evolvendosi seguendo la spinta della domanda (specialmente nelle grandi città laddove la forte necessità del mercato genera i volumi e quindi l’offerta), e le consegne consolidate hanno ampi margini di efficientemento del sistema e quindi del servizio di consegna, riducendo gli impatti negativi della congestione e gli effetti nocivi sull’ambiente.
Tutto deve viaggiare a grande velocità, e il livello di necessità del cliente finale (non sempre giustificato) è estremo. Il trend di crescita dell’urbanizzazione che contribuisce a determinare la forte espansione del mercato e-commerce B2C – in aggiunta alle sempre crescenti esigenze e “pretese” degli acquirenti – diventa una sfida per consegnare i pacchi in qualsiasi momento traendone convenienza economica da parte sia del trasportatore/logistico sia del cliente finale.
Come razionalizzare la catena logistica
È indubbio che il sistema necessita di una forte razionalizzazione, in particolar modo se si intende accontentare i clienti consegnando in determinate ore della giornata, sulla base della disponibilità dell’acquirente: attualmente si tende ad aumentare la finestra temporale purché il cliente si trovi in casa, generando spesso diseconomie e congestione, a volte impattando negativamente l’esperienza del cliente sulla qualità del servizio erogato. Infatti, le consegne ritardate e a vuoto generano non solo impatto fortemente negativo sulla congestione (spesso evitabile), ma anche inefficienze che fanno sì che non si riesca ad assorbire in maniera sostenibile la crescente domanda. In sostanza, la partita dell’e-commerce si gioca sull’esperienza del cliente, sulle consegne in tempi brevi, e sulla puntualità e facilità dei resi (determinanti i fattori di trasparenza, facilità di accesso/utilizzo e chiarezza delle informazioni).
Le città e la società in generale deve essere sufficientemente resiliente a tal punto da ripensare e ridisegnare radicalmente il modo in cui si muovono le merci lungo la catena logistica. È necessario un importante passo avanti inserendo a tutti gli effetti il cliente finale B2C nella catena logistica.
La Physical Internet costituisce una soluzione dirompente alle inefficienze generate dal tradizionale modello proprietario nella logistica e nei trasporti.
Si tratta di una visione di sistema logistico aperto, globale, iperconnesso e sostenibile, basato su standard e sistemi di container modulari e intelligenti, facilmente movimentabili e trasportabili attraverso tutta la rete di trasporto (es. camion, aerei, barche, droni e veicoli privati).
In questa visione, la Physical Internet ha enormi potenzialità di contribuire in maniera determinante all’efficientamento e alla sostenibilità delle consegne nell’ultimo miglio, rendendo la merce disponibile in prossimità della zona di consegna, ottimizzando la rete di trasporto e delle infrastrutture esistenti, con impatti fortemente positivi sull’intero settore dell’e-commerce.
Tra gli esempi di soluzioni più consistenti che possono essere messi a sistema in ottica di sviluppo della Physical Internet, i network di soluzioni del tipo parcel lockers possono indubbiamente assorbire parte dell’impatto attribuito alla crescita dell’e-commerce nelle aree urbane, incoraggiando lo sviluppo di soluzioni di consolidamento dei pacchi. I parcel lockers sono armadietti informatizzati in cui il pacco in consegna viene inserito e poi ritirato dal destinatario a cui sono state fornite credenziali di accesso. Le consegne possono essere gestite anche tramite piattaforme che consentono di ottimizzare l’utilizzo della capacità di carico residua, infine da non sottovalutare le opportunità offerte dal crowdsourcing (consegna affidata a gente comune o comunque abbia i requisiti richiesti per svolgere un servizio in maniera ottimizzata – un’estensione naturale delle logiche di sharing e peer-to-peer. Alcuni esempi sono Packmule, Shipizy, PiggyBee e Jib.li. I viaggiatori consegnano presso gli acquirenti che si trovano lungo il proprio itinerario). Un’altra tendenza interessante sono i minidrive-thru, che a differenza di quelli presenti negli ipermercati, che dipendono dagli orari di apertura, consistono in pick-up automatico, aperti 24 ore su 24. In genere vengono posti all’entrata dei supermercati, e sono spesso posizionati in modo da generare acquisti sia online sia in-store. Attualmente ci sono soluzioni già diffuse come quelle dei pick-up points: si tratta di negozi, ad esempio bar o tabacchi, che anche accontentandosi di una piccola commissione offrono il servizio di ritiro dei pacchi (domiciliazione).
ALICE, la piattaforma tecnologica europea sulla logistica (www.etp.alice.eu) di cui FIT Consulting non solo è membro dal 2014 ma, attraverso Paola Cossu (CEO), è nell’Executive Board e membro del chairing team del gruppo tematico sulla logistica urbana. FIT Consulting uno dei più influenti e autorevoli promotori della Physical Internet e ha concretamente contribuito a renderla centrale nella visione europea sulla logistica in un orizzonte temporale 2030-2050.