A distanza di oltre un anno dallo scoppio della pandemia da COVID-19 è giunto il momento di fare le prime riflessioni in merito a come sono cambiate le abitudini in materia di mobilità. Ebbene, “gli italiani sono tornati a muoversi come nel periodo pre-COVID. L’auto resta il mezzo preferito per gli spostamenti (2 su 3 la usano abitualmente), mentre i trasporti pubblici faticano ad essere competitivi. Il maggiore utilizzo di auto non si sta traducendo in maggiori vendite, anzi la campagna contro le alimentazioni diesel e benzina ha penalizzato il mercato e l’elettrico oggi viene acquistato quasi esclusivamente nelle metropoli del Centro-Nord Italia e dalle flotte aziendali. Con il graduale ritorno al lavoro in presenza, le forme alternative di mobilità (monopattini ed e-bike, su tutte) risultano meno utilizzate rispetto alle aspettative”.
Sono queste le principali evidenze che emergono dalla ricerca “L’Italia riaccende i motori della mobilità – Nuove esigenze o abitudini consolidate?” condotta da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, e dalla società di consulenza strategica Bain & Company.
L’indagine, realizzata su un campione ampiamente rappresentativo di 1.000 residenti nelle principali città italiane intervistati nel mese di maggio 2021, pone l’accento sulle nuove forme di mobilità sostenibile valutando come e se queste possano davvero essere un’alternativa concreta all’auto privata.
“Sul fronte della mobilità su strada, dopo i numerosi lockdown, l’utilizzo dell’auto è tornato ai livelli pre-COVID (2 italiani su 3 la usano per spostarsi) e quasi li ha superati, mentre si registra un ricorso sempre più limitato al Trasporto Pubblico Locale (solo il 42% del campione lo utilizza in modo ricorrente).
L’auto in particolare è il mezzo prediletto da chi si muove in periferia, dove il trasporto pubblico è meno presente, e dai pendolari. Un trend significativo degli ultimi mesi riguarda gli spostamenti in bicicletta (con un boom di acquisti, 2 milioni solo nel 2020) e sui monopattini (125.000 pezzi venduti nei primi 7 mesi del 2020), con molti nuovi operatori nati a Milano e Roma nel giro di pochi mesi.
La bicicletta, però, per il 69% dei suoi utilizzatori, è un mezzo utilizzato esclusivamente nel tempo libero e quindi non sostituisce altre forme di mobilità.
Una casistica simile riguarda anche chi invece utilizza in modo frequente il car sharing e il monopattino: in gran parte dei casi, questi non hanno un’auto personale e li utilizzano in combinazione con il TPL. Gli automobilisti (anche pendolari) e gli utenti della micro-mobilità presentano due profili molto diversi tra loro ed è quindi impossibile pensare di sostituire l’automobile con la micro-mobilità” sono i risultati emersi dalla Ricerca.
Per maggiori informazioni: https://www.aniasa.it/aniasa/area-stampa/public/comunicati_stampa/4490