Il piano per il Green Deal europeo ha imposto per i Paesi Europei una riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, al fine di fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero e raggiungere una mobilità più verde e sostenibile anche attraverso la crescita del mercato dei veicoli a emissioni zero e a basse emissioni.
Ma ad oggi, quanto inquinano i diversi mezzi di trasporto?
A rivelarlo è uno studio comparativo sull’inquinamento generato dai diversi mezzi di trasporto condotto dall’European Maritime Safety Agency (EMSA) in cui al primo posto troviamo il trasporto su strada, responsabile del 71% delle emissioni di gas a effetto serra all’interno dell’Unione Europea, seguito dal cargo aereo, che contribuisce per il 14,4% alle emissioni di CO2, dallo shipping, che segue con il 13,5% e, infine, dal trasporto su ferro, responsabile solo dello 0,5% delle emissioni di gas.
Lo studio, che si concentra prevalentemente sul comparto marittimo, rivela inoltre come “nonostante un calo dell’attività marittima nel 2020 a causa degli effetti della pandemia di COVID-19, si prevede una forte crescita nei prossimi decenni, alimentata dalla crescente domanda di risorse primarie e del trasporto marittimo tramite container. In questo contesto, la relazione sull’impatto ambientale del trasporto marittimo europeo fornisce per la prima volta un’analisi completa sullo stato di salute del settore che negli ultimi anni ha adottato misure significative per alleviare il proprio impatto ambientale”.
Gli obiettivi del Green Deal
Come abbiamo raccontato anche qui, il Green Deal europeo ha fissato per ogni comparto gli obiettivi da raggiungere entro il 2030. In particolare, per quanto riguarda proprio il settore marittimo, la Commissione propone di estendere l’applicazione del prezzo del carbonio così come per il trasporto aereo e di fissare per i principali porti obiettivi in materia di fornitura di energia elettrica da impianti di terra alle navi, così da ridurre l’utilizzo di carburanti inquinanti che danneggiano anche la qualità dell’aria a livello locale.
Anche il settore della logistica urbana, attualmente il ramo più inefficiente dell’intero trasporto merci e che contribuisce da solo al 30% delle emissioni totali di CO2 e al 20% del traffico urbano, dovrà ridurre le proprie emissioni entro il decennio grazie alla definizione di una roadmap per il raggiungimento di un modello “smart”, cioè più efficiente e sostenibile, come abbiamo raccontato anche qui.