Berlino potrebbe diventare la più grande area urbana libera dal traffico di auto private mai realizzata al mondo.
La proposta
L’iniziativa si chiama “Berlin Autofrei” e ha l’obiettivo di creare una zona a traffico limitato di dimensioni mai viste prima proprio nel centro della capitale tedesca, nell’area delimitata dalla linea ferroviaria circolare, la Berlin Ringbahn, che si estende per circa 88 chilometri quadrati, a vantaggio della mobilità sostenibile e di pedoni, biciclette e mezzi pubblici.
Sì, ma come renderla possibile? Dopo una prima fase di transizione, l’area interessata verrebbe chiusa definitivamente al traffico privato per lasciare spazio a pedoni, mezzi pubblici e mezzi d’emergenza, consentendo ai residenti un massimo di 12 viaggi l’anno con la propria auto privata per le situazioni di reale esigenza.
L’iniziativa, lanciata da un gruppo di attivisti berlinesi, ha già raccolto oltre 50mila (più del doppio necessario) ed è pronta per essere sottoposta al governo locale che potrà decidere se approvarla e trasformarla in legge o meno. Nel secondo caso, gli attivisti potranno sempre tentare la strada del referendum raccogliendo, entro l’ottobre 2022, un totale di 170mila firme.
Gli obiettivi
Ridurre le emissioni inquinanti legate al trasporto, promuovere una mobilità più sostenibile e aumentare la sicurezza e gli spazi urbani a disposizione dei cittadini. Questi gli obiettivi primari dell’iniziativa che vuole liberare dal traffico privato l’affollato centro berlinese.
Secondo uno studio del governo locale di Berlino, infatti, già nel 2012 le auto private dei berlinesi occupavano il 58% dello spazio destinato al traffico in città (contro il 3% delle bicilette) ed erano utilizzate dai residenti per compiere addirittura un terzo di tutti i loro spostamenti.
E così, a fronte degli sfidanti obiettivi sulla riduzione delle emissioni inquinanti dei trasporti stabiliti dal governo federale tedesco, la capitale tedesca si è mossa per trovare una soluzione plausibile e concreta all’inquinamento causato dal trasporto. Al momento, infatti, le auto elettriche in Germania sono solo l’1,3% del totale delle autovetture, nonostante la Germania sia il terzo Paese in Europa per numero di punti di ricarica di auto elettriche (44.538 unità in termini assoluti, pari al 19,9% del totale europeo), preceduta solo da Francia (45.751) e Paesi Bassi (66.665).
Le ultime frontiere della mobilità sostenibile
Per promuovere una mobilità più “green” e ridurre il traffico urbano, aumentando la sicurezza e gli spazi dedicati ai cittadini, negli ultimi anni si stanno sviluppando diverse iniziative in tutta Europa. In particolare, oltre a creare zone a traffico limitato (come nel caso di Berlino), o zone ambientali in cui le limitazioni ai veicoli sono in funzione della compatibilità ambientale dei veicoli stessi, si punta molto anche sulla riduzione della velocità dei veicoli nelle aree urbane e densamente popolate.
In Italia, a Bologna, è stata lanciata un’iniziativa simile: 30LOGNA una città per tutt* con l’obiettivo di introdurre un nuovo limite di velocità di 30km/h generalizzato per tutti i veicoli su tutta l’area della città di Bologna e di aumentare le Zone10 e Zone20 nei pressi di scuole, ospedali e punti particolarmente sensibili della città.
L’obiettivo di tutti i progetti avviati nel contesto europeo è quindi quello di limitare il traffico in maniera radicale, compensando le esigenze di mobilità con altri mezzi di trasporto, come mezzi pubblici e biciclette, combinando gli aspetti trasportistici – cioè come soddisfare la domanda di mobilità – con quelli urbanistici – cioè come effettuare interventi di moderazione del traffico in maniera strutturale – e rendere gli ambienti urbani più vivibili e fruibili per la cittadinanza.
Ad oggi, infatti, le auto, che sono il mezzo più utilizzato per gli spostamenti, hanno un rapporto sfavorevole di occupazione del suolo rispetto al soddisfacimento della domanda. In pratica, un’auto occupa circa 6 metri quadri di spazio pubblico urbano e porta in media poco più di una persona alla volta mentre altri mezzi di spostamento sono più efficienti da questo punto di vista. Una possibile soluzione è quella di sfruttare i modelli MaaS (Mobility as a Service), cioè dei veri e propri pacchetti di mobilità che consentono di acquistare diversi servizi a seconda delle esigenze e delle reali necessità, per restituire le città ai propri abitanti liberandole dal traffico e dai pericoli ad esso connessi. FIT Consulting lavora attivamente nel progetto di schemi MaaS innovativi, che affrontano anche il problema della governance, relativo alla gestione dei rapporti fra la Pubblica Amministrazione e gli operatori di trasporto, in modo da realizzare offerte di mobilità convenienti per i cittadini e sempre più sostenibili per l’ambiente e per la fruizione spazi pubblici.