La risposta alla domanda potrebbe sembrare banale: per raggiungere la sostenibilità dei trasporti occorre mettere in campo tutte le strategie possibili, passando sia dalle auto elettriche che da una mobilità urbana condivisa e sostenibile.
Eppure, dati alla mano, ci sono elementi che incidono più di altri. O almeno così sembra essere.
Bici vs. Auto elettrica
Secondo quanto riportato da The Conversation, infatti, se anche tutte le nuove auto prodotte oggi fossero elettriche, servirebbero ancora tra i 15 e 20 anni per sostituire la flotta mondiale di auto a combustibili fossili. Nel 2020, infatti, a livello globale solo una nuova auto su 50 era completamente elettrica.
Partendo da questo fatto, dunque, si potrebbe dedurre che l’uso della bicicletta è dieci volte più importante delle auto elettriche per raggiungere una mobilità a impatto climatico zero.
“Le auto elettriche – si legge su The Conversation – inoltre, non sono veramente a zero emissioni, dal momento che per estrarre le materie prime per le loro batterie, produrle e generare l’elettricità con cui funzionano produce ulteriore emissioni”.
Concentrarsi solo sui motori elettrici, dunque, non sarebbe la soluzione al problema, quantomeno per restare entro le tempistiche previste dal Green Deal europeo. Come abbiamo raccontato anche qui, infatti, l’infrastruttura di ricarica per le auto elettriche ancora non è completa e in grado di garantire un servizio tanto esteso.
La decarbonizzazione dei trasporti
Per affrontare quindi la crisi climatica serve concentrarsi anche su altre soluzioni di mobilità volte a ridurre soprattutto l’utilizzo delle auto private in favore della mobilità pubblica e condivisa.
I trasporti sono infatti uno dei settori più difficili da decarbonizzare a causa del loro uso pesante di combustibili fossili e della dipendenza da infrastrutture ad alta intensità di carbonio, come strade, aeroporti e veicoli stessi. Un modo per ridurre le emissioni dei trasporti in tempi relativamente brevi e potenzialmente a livello globale è quindi quello di sostituire l’uso dell’auto con biciclette, e-bike o con il semplice camminare, favorendo quelli che vengono definiti “spostamenti attivi”.
Spostamenti attivi: quanta CO₂ si risparmia?
Secondo una recente ricerca, infatti, nonostante alcuni spostamenti a piedi e in bicicletta avvengano in aggiunta ai viaggi motorizzati invece di sostituirli, se più persone passassero ai viaggi attivi le emissioni di carbonio dai trasporti su base giornaliera si ridurrebbero significativamente.
Analizzando le modalità di spostamento di un campione di circa 4.000 persone tra Londra, Anversa, Barcellona, Vienna, Orebro, Roma e Zurigo in un periodo di tempo due anni, è emerso come le persone che andavano in bicicletta ogni giorno ottenevano emissioni di carbonio inferiori dell’84% da tutti i loro viaggi giornalieri.
Passando invece dall’auto alla bicicletta per un solo giorno alla settimana, la riduzione dell’impronta di carbonio è pari a 3,2 kg di CO₂, equivalente alle emissioni derivanti dalla guida di un’auto per 10 km.
Le emissioni della bicicletta, inoltre, possono essere più di 30 volte inferiori per ogni viaggio rispetto alla guida di un’auto, e circa dieci volte inferiore rispetto alla guida di una elettrica.
Si stima inoltre che i residenti urbani che sono passati dalla guida alla bicicletta per un solo viaggio al giorno hanno ridotto la loro impronta di carbonio di circa mezza tonnellata di CO₂ nel corso di un anno. Se solo un residente urbano su cinque cambiasse dunque in modo permanente il proprio comportamento di viaggio in questo modo nei prossimi anni, ridurrebbe le emissioni di tutti i viaggi in auto in Europa di circa l’8%.
Il viaggio attivo, quindi, risulta essere oggi una valida, efficace ed economica alternativa alla mobilità elettrica, in grado di ridurre notevolmente gli impatti ambientali legati al trasporto. Ognuno di noi, però, deve fare la propria parte.