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Trasporto pubblico locale: l’autobus è il mezzo più diffuso nelle città italiane, ma la strada verso la sostenibilità è ancora lunga

L’autobus è la modalità di trasporto pubblico locale di gran lunga più diffusa nelle città italiane rappresentando oltre il 99% dell’offerta in termini di posti-km prodotti in 83 comuni capoluogo, mentre in altri 20 copre più di due terzi dell’offerta complessiva.

A confermarlo sono le parole del Presidente dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) Gian Carlo Blangiardo intervenuto in audizione in Parlamento per commentare la sezione della Legge di bilancio dedicata ai provvedimenti in materia di infrastrutture e mobilità sostenibili e alla transizione ecologica. “Soltanto in sei città l’offerta è più diversificata – ha spiegato Blangiardo – Milano (dove il 65,1% dell’offerta è fornito dalla metropolitana e un altro 15,8% da tram e filobus), Napoli (61,0% metropolitana, 4,4% filobus e funicolare), Roma (51,5% metropolitana, 4,6% tram e filobus), Venezia (44,2% trasporti per vie d’acqua, 9,9% tram), Brescia (40,6% metropolitana) e Torino (20,1% tram, 18,3% metropolitana). Per questo motivo appare opportuno che l’investimento nello sviluppo delle infrastrutture per il trasporto rapido di massa – indirizzato alle maggiori aree urbane – sia affiancato da un investimento nel rinnovo delle flotte di autobus, diretto anche alle città medie e piccole, dove spesso la riduzione dell’impatto ambientale del trasporto su gomma rappresenta l’unica opzione per migliorare la sostenibilità del Tpl”.

I mezzi italiani tra i più vecchi d’Europa

Come abbiamo raccontato anche qui, infatti, i bus italiani sono i più vecchi d’Europa dal momento che il parco circolante ha un’età media stimata intorno ai 12,5 anni, mentre in Francia, Germania e Regno Unito gli autobus hanno mediamente meno di 10 anni.

Proprio per questo motivo, lo scorso ottobre il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha stanziato i primi 860 milioni alle Regioni per l’acquisto di autobus ecologici e il potenziamento delle ferrovie regionali prevedendo nel piano di azione il rinnovo del parco con 3.200 nuovi autobus elettrici e a idrogeno nelle aree urbane e 2.000 autobus a metano per il trasporto extraurbano.

“L’obsolescenza del parco circolante rappresenta infatti da tempo una delle principali criticità del trasporto pubblico con ripercussioni negative non soltanto sulla qualità dell’aria nelle città, ma anche sulla qualità dell’offerta, dato che una flotta di veicoli obsoleti è più esposta al rischio di interruzioni del servizio ed è, di norma, più carente sotto il profilo della sicurezza e del comfort per l’utenza” ha spiegato Blangiardo nel corso dell’audizione.

L’impatto ambientale

Nel 2020, gli autobus a emissioni zero o conformi allo standard Euro 641 rappresentano il 38% dei veicoli impiegati (ma erano solo il 12,7% nel 2016). Il restante 62% si divide in parti uguali fra i veicoli Euro 5 (30,9%) e quelli delle classi Euro 4 o precedenti (31,1%), che sono in circolazione da almeno 13 anni. La quota degli autobus più obsoleti è più elevata nei capoluoghi del Mezzogiorno (37%, contro il 30,7% del Centro e il 29,1% del Nord) e nei capoluoghi delle città metropolitane (32%, contro il 30,1% degli altri capoluoghi). Tra i capoluoghi metropolitani, tuttavia, questa quota è piuttosto variabile: supera il 50% a Napoli ed è inferiore al 25% a Reggio di Calabria, Messina e Cagliari, mentre tutti gli autobus in servizio a Palermo sono almeno Euro 5. Tra gli altri capoluoghi, la quota degli autobus più obsoleti è
inferiore al 10% in 22 casi (13 al Nord, 5 al Centro, 4 nel Mezzogiorno) e supera il 50% in altri 27 (9 al Nord, 3 al Centro, 15 nel Mezzogiorno).

Gli autobus a basse emissioni rappresentano quindi nel 2020 il 31% del totale. Si tratta prevalentemente di veicoli alimentati a gas naturale compresso (metano) o GPL, mentre gli autobus elettrici o ibridi sono ancora una piccola minoranza, pari al 4,6% del totale. Tra il 2016 e il 2020, tuttavia, la flotta degli autobus elettrici e ibridi è più che triplicata, mentre quella degli autobus a metano o GPL è cresciuta dell’11,1%.

Tra i capoluoghi di città metropolitana, le incidenze più elevate di autobus a basse emissioni si rilevano a Bologna (67,4%, con un 9% di bus elettrici o ibridi) e Catania (62,1%, con un 2,3% di bus elettrici o ibridi); le più basse a Cagliari (0,4%), Milano (5,2%) e Genova (5,4%)”.

 

Fonte: TTS Italia