Il punto sul mercato delle auto elettriche in Europa secondo i dati ACEA
Secondo i dati ACEA, nonostante si registrino ancora notevoli problemi per la catena di approvvigionamento legati alla carenza di microchip, nell’ultimo anno le auto a ricarica elettrica hanno continuato a guadagnare quote di mercato, tanto che un’auto su cinque vendute in Unione Europea sarebbe oggi elettrica.
“Le ottime prestazioni delle auto a ricarica elettrica rappresentano una notizia molto gradita”, ha dichiarato Oliver Zipse, presidente e CEO di ACEA (BMW Group). “Tuttavia, non possiamo dimenticare che questo è ancora un mercato piuttosto fragile, che dipende fortemente da misure di sostegno come incentivi all’acquisto e, soprattutto, dalla diffusa disponibilità di infrastrutture di ricarica”.
Attualmente, infatti, il ritmo di implementazione delle infrastrutture è in ritardo rispetto alla domanda dei consumatori di auto a ricarica elettrica.
La carenza di infrastruture
Proprio secondo i dati diffusi la scorsa estate dall’Associazione europea dei produttori di automobili il quadro generale è completamente sbilanciato per quanto riguarda la diffusione dei punti di ricarica per le auto elettriche nell’Unione europea.
In particolare, ben il 70% del totale dei punti di ricarica europei è concentrato in soli tre paesi: Paesi Bassi, Francia e Germania.
L’Italia è ferma al quarto posto per numero di infrastrutture di ricarica, ma il divario con i primi tre paesi in classifica è impressionante: 5,8% del totale dei punti di ricarica europei contro il 19,9% della Germania.
All’appello mancherebbero quindi almeno 6 milioni di punti di ricarica in tutta Europa, pari ad un incremento di 27 volte in meno di un decennio. Ad oggi, infatti, il totale dei punti di ricarica europei è di 225.000.
Dal punto di vista delle vendite, infatti, le auto elettriche sono cresciute quattro volte più velocemente rispetto all’accumulo di punti di ricarica. “Le vendite di auto elettriche sono aumentate di oltre 10 volte tra il 2017 e il 2021, mentre il numero di caricatori pubblici nell’UE è cresciuto di meno di 2,5 volte nello stesso periodo – ha affermato Zipse -. Se questa situazione non verrà affrontata con urgenza introducendo obiettivi ambiziosi per tutti gli Stati membri dell’UE, incontreremo molto presto un ostacolo”.
Il punto di vista dei consumatori
I consumatori, dal canto loro, sarebbero pronti ad affrontare il tanto auspicato il passaggio all’elettrico. Secondo il recente report sul clima della Banca Europea per gli Investimenti 2021-2022, sul fronte automotive è emerso che “solo il 33% degli acquirenti di auto europei afferma che sceglierà un’auto a benzina/diesel la prossima volta che acquisterà un veicolo, mentre il 67% afferma che opterà per un veicolo ibrido o elettrico.” Nel dettaglio, il 39% sarebbe propenso ad acquistare un veicolo ibrido e il 28% sceglierebbe un modello elettrico.
Secondo l’indagine BEI, in Italia il 78% di chi vorrebbe acquistare un’auto sarebbe disposto a comprare una macchina ibrida o elettrica. Il risultato è di 56 punti superiore rispetto a chi è intenzionato a possedere un veicolo nuovo diesel o a benzina (22%). Nello specifico, il 51% è per veicolo ibrido e il 27% per uno elettrico.
In Italia, i più entusiasti nell’acquisto di una macchina meno inquinante sono gli over 65. I giovani tra i 15 e i 29 anni indicano l’auto a benzina o a diesel come l’opzione meno gradita (25%). La tendenza young è quella di scegliere un veicolo elettrico (39%) o ibrido (36%).
Fonte: TTS Italia