Abbiamo già parlato più volte delle cosiddette “Smart Cities” o città intelligenti, cioè aree urbane in cui grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie digitale è possibile ottimizzare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti e sostenibili.
Il fenomeno è oggi in forte crescita, tanto che il Programma Operativo Nazionale (PON) Metro, che coinvolge 14 città italiane e fissa interventi per lo sviluppo urbano sostenibile, è stato prolungato fino al 31 dicembre 2023.
Un ruolo fondamentale nello sviluppo di queste città intelligenti è rappresentato proprio dal trasporto, elemento fondamentale per garantire una migliore qualità dell’aria, e quindi della vita, nelle aree urbane. Gli studi, infatti, confermano che i dati tipicamente raccolti e analizzati dalle Smart Cities sono principalmente relativi ai trasporti (64%). Le iniziative per le città del futuro sarebbero infatti maggiormente incentrate su app e portali web per i trasporti pubblici, oltre che su iniziative volte a contrastare le emissioni di industria e traffico offrendo incentivi per l’uso di mezzi elettrici, l’istituzione di ZTL e LEZ, oltre che un uso più strategico dei dati di mobilità.
Ma nel concreto, come consentire lo sviluppo di città di intelligenti, smart appunto, nel prossimo futuro?
Incentivare modalità di spostamento più consapevoli e sostenibili da parte dei cittadini è sicuramente il primo passo da compiere, non solo incentivando per esempio la sharing mobility, ma anche sensibilizzando sul tema della sicurezza stradale.
Un ulteriore passo da compiere riguarda senz’altro la mobilità elettrica e, in particolar modo, l’installazione di colonnine di ricarica di cui, come abbiamo raccontato anche qui, l’Italia (ma in generale tutta l’Unione Europea) è carente. “Per accelerare su questo fronte – sottolinea Paolo Cappello, General Manager Air-Connected Mobility, in un articolo per Bitmat.it – la legge 104/2020 ha permesso lo stanziamento di 90 milioni di euro per chi acquista e installa infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. I beneficiari possono essere sia persone fisiche che svolgono attività d’impresa, sia società, enti pubblici e privati, e trust che esercitano un’attività commerciale. Nonostante ciò, allo stato attuale delle cose, un’elettrificazione estesa è ancora poco realistica. Questo per via della spesa che implica sia per gli automobilisti sia per la pubblica amministrazione. A causa delle batterie, che rimangono ancora piuttosto care, il costo dell’acquisto di un’auto elettrica è infatti ancora sensibilmente maggiore rispetto ad auto con motore diesel o benzina”.
“Da non sottovalutare – prosegue Cappello – sono anche le innovazioni in ambito IoT e dei sistemi di comunicazione automotive, come la tecnologia Vehicle to Everything (V2X) che permette un flusso costante di dati e informazioni tra veicoli e Smart Cities. I sistemi V2X combinano le comunicazioni veicolo-network, veicolo-veicolo, veicolo-infrastruttura e veicolo-pedone e promettono di migliorare sicurezza stradale, risparmio energetico e gestione del traffico urbano. Una delle strategie già maggiormente diffuse per combattere le emissioni urbane è l’introduzione delle Zone a Traffico Limitato attuate dalla pubblica amministrazione, che tuttavia possono portare a tensioni sociali se non gestite correttamente. Con l’implementazione della Mobilitech e l’introduzione delle cosiddette “black box”, sistemi per la raccolta di dati installabili sulle vetture, le amministrazioni locali hanno la possibilità di intervenire raggiungendo i loro obiettivi di riduzione delle emissioni, pur rispettando le politiche sociali inclusive. I dati anonimizzati derivati dai veicoli su strada permettono infatti di individuare aree urbane con un maggior livello di inquinamento, i tragitti tipici dei veicoli più problematici, e di agire premiando una guida virtuosa indipendentemente dalla classe del veicolo. Grazie all’analisi del comportamento di guida dei singoli, si valorizza una guida a basso consumo, depenalizzando così cittadini che, seppur proprietari di veicoli più inquinanti, sono attenti alle problematiche ambientali. Queste misure, implementate dalla pubblica amministrazione, rendono la pianificazione e la gestione delle città più efficiente ed efficace. Per accedere al titolo di Smart City, tuttavia, non basterà promuovere una singola misura, ma sarà necessario effettuare valutazioni di insieme sulla mobilità avvalendosi degli strumenti più avanzati per l’analisi dei dati oggi offerte dalla mobilitech”.
Fonte: “La pubblica amministrazione punta ad futuro più green”, Paolo Cappello, Bitmat.it, 18 marzo 2022