Nei giorni scorsi la notizia era sulla bocca di tutti, addetti ai lavori e non: i droni volanti per il trasporto passeggeri arriveranno a Milano entro il 2026.
Una notizia che, però, non coglie di sorpresa, dal momento che le prime sperimentazioni dei sistemi di advanced air mobility, cioè appunto i collegamenti aerei intraurbani operati da veicoli VTOL (Vertical Take off and Landing), erano già state avviate in diverse città di tutto il mondo e l’intenzione di portare l’innovazione anche in Italia era stata dichiarata da tempo.
Al momento sono tre le città italiane in cui si parla di droni volanti: Milano, che come è stato annunciato introdurrà i veicoli VTOL in occasione delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026; Roma, dove è già stato siglato un accordo tra aeroporti di Roma e una società tedesca di volocopter che potrebbe portare alla realizzazione entro tre anni un servizio di taxi-droni a emissioni zero; e infine Firenze, dove l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) e il Comune della città hanno recentemente firmato un protocollo per la mobilità aerea avanzata che porterà entro tre anni i primi droni per il trasporto di merci e farmaci e velivoli a decollo verticale per il trasporto di persone nel capoluogo toscano. L’intesa con il Comune di Firenze rappresenta infatti uno dei tasselli del Piano Strategico Nazionale Advanced Air Mobility – AAM (2021-2030) annunciato a fine 2021 dall’Enac insieme alla Roadmap e al relativo Business Plan.
Come funzionerà il servizio a Milano
I lavori per la realizzazione delle prime aree dedicate ai taxi volanti, i vertiporti, partiranno il prossimo anno, nel 2024, e interesseranno le zone di Citylife – il cui progetto è già in fase avanzata – e Porta Romana – dove il progetto è ancora da definire – nel centro città, collegandole agli aeroporti di Linate e Malpensa. Il min-hub di Malpensa sarà il più grande, con l’obiettivo di trasportare le migliaia di persone che atterreranno nel capoluogo lombardo in vista dei Giochi Olimpici.
30 milioni di euro l’investimento previsto per un fatturato stimato nel 2030 “intorno ai 13 milioni di euro, con un utile di 2 milioni” ha dichiarato Armando Brunini, Amministratore Delegato di SEA Aeroporti di Milano.
Ma quanto costeranno e quanti passeggeri potranno trasportare?
I mini veivoli sono completamente elettrici, a decollo e atterraggio verticale, e possono trasportare dai 4 ai 6 passeggeri per viaggio, per un massimo di circa 30/60 chilometri.
Per quanto riguarda i costi, scondo lo studio “The Economics of Vertical Mobility” presentato recentemente da Porsche Consulting in anteprima al Vtm – Vehicle and Trasportation Technology Innovation Meeting – per soddisfare la domanda di una rete globale occorreranno oltre 15.000 eVTOL in più di 30 città. Solo così il servizio potrebbe diventare competitivo e garantire prezzi non troppo distanti dagli attuali prezzi dei normali taxi: 30 km coperti con un volo da 4 minuti al costo di 44 euro. Più alti invece, per il momento, i prezzi previsti a Milano: per raggiungere il centro del capoluogo partendo da Malpensa dovrà sborsare circa 120 euro (a testa), tariffa in fondo non troppo distante da quella necessaria per un Ncc, con la differenza che i droni volanti contribuiranno a ridurre il traffico urbano e le congestioni in città. Solo successivamente il prezzo dovrebbe abbassarsi tra gli 80 e i 70 euro. Ad ogni modo, il costo definitivo sarà stabilito dall’operatore di servizio.
La posizione dell’Europa
Ricordiamo inoltre che proprio a partire da gennaio 2023 verrà implementato l’U-space, il sistema europeo per gestire il traffico di droni in sicurezza e che getterà le basi per un aumento delle operazioni in tutta Europa, sia per quanto riguarda l’uso dei droni per il trasporto di persone che per il trasporto delle merci. La Commissione europea ha inoltre recentemente dato via libera alla strategia per spingere lo sviluppo dei droni 2.0 e renderli parte della vita europea entro il 2030.
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Fonte: Open