La Commissione europea ha pubblicato i risultati di un’ampia indagine sullo sviluppo del settore della logistica urbana nelle città europee. Lo studio, coordinato da FIT Consulting che ha curato l’impostazione metodologica, effettuato un’analisi approfondita dei risultati e redatto la pubblicazione, si è focalizzato sulla logistica urbana, uno dei segmenti più complessi e meno efficienti del trasporto merci, responsabile di una quota significativa della congestione del traffico e delle emissioni inquinanti nelle città dell’Unione Europea.
Gli obiettivi dello Studio
Nonostante il crescente interesse suscitato dalla logistica urbana nel dibattito pubblico, anche a seguito di rilevanti impatti generati dall’aumento dell’e-commerce, la conoscenza del fenomeno nelle città europee rimane estremamente frammentata e i relativi dati non sono armonizzati a causa della mancanza di un approccio metodologico sistematico. Inoltre, gli operatori logistici sono restii a condividere le informazioni in un contesto altamente competitivo e in un mercato così remunerativo.
Con queste presupposti, la Commissione Europea ha lanciato un’indagine (denominata Study on New Mobility Patterns in European Cities – Targeted Survey on Urban Logistics) focalizzata sulla logistica urbana con l’obiettivo di raccogliere dati e rendere disponibili indicatori relativi agli aspetti economici, ambientali ed operativi e per porre le basi per una migliore comprensione di questo settore e dei suoi attori, promuovendo contestualmente metodologie standardizzate per ulteriori approfondimenti da condurre a livello cittadino.
Analisi sistematica di precedenti studi e indagini sulla logistica urbana
Nella prima fase dello studio è stata effettuata un’analisi sistematica di precedenti studi condotti nelle città campione, con l’obiettivo di disporre di una valutazione metodologica dell’approccio alle indagini e di riferimenti quantitativi sugli indicatori oggetto di rilievo da utilizzare come base di confronto, in modo da validare i risultati dell’indagine.
Le indagini sulla logistica urbana vengono solitamente condotte per porre le basi per lo sviluppo di solide politiche di trasporto in un’area specifica o in tutta la città; I Piani di Logistica Urbana Sostenibile (PULS), spesso parte dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS), sono strumenti amministrativi utilizzati dalle autorità locali per valutare e monitorare le prestazioni logistiche insieme alle relative implicazioni, per identificare aree problematiche della città e per individuare soluzioni idonee per il miglioramento dei principali indicatori trasportistici ed ambientali.
Da questa analisi è emersa una sostanziale assenza di dati raccolti in maniera sistematica e confrontabile e sono state identificate le principali cause:
• il trasporto merci in molte indagini a livello locale e modelli è spesso trascurato;
• laddove vengono raccolti dati sul trasporto merci, nella maggior parte dei casi non sono relativi alle aree urbane;
• le metodologie utilizzate per raccogliere i dati non sono sistematiche; pertanto, i diversi dati non possono essere confrontati;
• talvolta i dati disponibili (eventualmente mediante sistemi tecnologici in dotazione alle città) non vengono analizzati a causa del fatto che si tratta di un processo costoso e complesso.
L’ampia panoramica degli studi condotti nelle città selezionate ha rivelato differenze nelle metodologie e conferma l’ipotesi che le indagini e gli studi di logistica urbana sono metodologicamente eterogenei e non facilmente confrontabili. Le principali limitazioni incontrate nel confronto della raccolta e dell’analisi dei dati con il presente studio sono le seguenti:
• le definizioni degli indicatori tra gli studi non sono sempre coerenti (ad esempio esiste ambiguità fra le definizioni di consegne e viaggi);
• alcuni studi utilizzano sistemi di classificazione delle imprese diversi dal codice NACE, per cui i significati di logistica urbana non sono a volte allineati ed includono attività diverse dal trasporto merci;
• alcuni studi calcolano le popolazioni di riferimento per gli indicatori utilizzando metodi di inferenza, riportando valori estrapolati senza riportarne la relativa accuratezza;
• le definizioni di area urbana utilizzate sono talvolta generiche, menzionando “centro città”, “area urbana” o altro senza alcuna corrispondenza esatta con le definizioni ufficiali adottate dall’Unione Europea.
Nonostante queste limitazioni, per alcune città è stato possibile utilizzare i dati raccolti per convalidare i risultati dello studio.
La metodologia dell’indagine
Il questionario alla base dell’indagine è stato realizzato in modalità CATI e CAWI ed è stato tradotto in tutte le lingue delle città oggetto dello studio.
La popolazione target è stata individuata fra gli operatori logistici che effettuano consegne di merci con mezzi leggeri
(inferiori a 3.5 tonnellate) e pesanti (superiori a 3.5 tonnellate), operanti in 26 aree metropolitane aventi una popolazione residente superiore a 1 milione ed appartenenti a 10 Stati europei (incluso il Regno Unito).
Il campione intervistato è stato di 1600 aziende di logistica che hanno fornito informazioni di dettaglio su oltre 11.000
missioni ricorrenti nelle rispettive città di appartenenza.
Lo scopo di base è stato quello di comprendere le tendenze e i modelli di questo segmento di mercato mediante indicatori specifici relativi alla logistica così classificati:
• Indicatori specifici per la caratterizzazione delle imprese:
o composizione della flotta di proprietà
o numero di consegne urbane effettuate in bicicletta
o numero di consegne urbane effettuate in scooter
o quota di aziende che hanno un piano per la logistica a basse emissioni e relativa analisi degli interventi programmati
o quota di aziende che non hanno un piano per la logistica a basse emissioni e relativa analisi delle barriere incontrate
• Indicatori specifici per la caratterizzazione delle missioni:
o numero di consegne
o veicoli-km
o tonnellate-km
o fattore di carico medio
o emissioni inquinanti
I risultati dell’indagine
I risultati più rilevanti dell’analisi sono i seguenti:
• la composizione della flotta delle imprese che effettuano consegne urbane presenta, come prevedibile a causa delle regolamentazioni sulle Zone Traffico Limitato e per la specificità delle consegne di ultimo miglio, una quota maggiore di veicoli leggeri rispetto ai veicoli pesanti;
• in termini di modello di business prevalgono gli operatori in conto proprio con una quota media complessiva pari a circa 50%;
• i veicoli con alimentazione endotermica a diesel sono ampiamente i più diffusi in tutta Europa, con eccezioni in poche città tra le quali Barcellona (8% di veicoli ibridi diesel), Stoccolma (53% elettrici sui veicoli leggeri) e Rotterdam (14% elettrici sui veicoli pesanti), a dimostrazione che le politiche locali che promuovono veicoli più puliti hanno prodotto risultati tangibili. Tuttavia, confrontando gli indicatori veicoli-km e tonnellate-km, è risultato evidente che i veicoli elettrici sono utilizzati principalmente su tratte brevi e per volumi di merci ridotti;
• in relazione alla classe Euro e all’età del veicolo, i veicoli Euro 5 ed Euro 6 (fino a 10 anni di età) sono i più comuni. Confrontando gli indicatori relativi alla composizione della flotta, al numero di consegne, ai veicoli-km e alle tonnellate-km, risulta che i veicoli con classe Euro inferiore vengono utilizzati per effettuare più consegne ma per distanze più brevi e per trasportare maggiori volumi di merci, molto probabilmente diretti verso i centri di consolidamento, evitando invece le consegne di ultimo miglio a causa delle restrizioni alla circolazione;
• complessivamente, l’età media dei veicoli è compresa tra 3 e 4 anni a livello aggregato, con flotte più giovani registrate a Brema, Anversa, Rotterdam, Berlino e Stoccolma e flotte più vecchie registrate ad Amsterdam, Bucarest, Sofia;
• le consegne urbane effettuate in bicicletta o in scooter hanno una quota di mercato molto limitata. Inoltre, questi mezzi non vengono citati come possibile soluzione dagli operatori logistici quando è stato loro richiesto quali misure adottare per ridurre le emissioni di CO2. Il limitato interesse per questa modalità dovrebbe essere ulteriormente affrontato nella progettazione di politiche di logistica urbana sostenibile, perché rivela una certa complessità nelle operazioni che non è ancora del tutto compresa dagli enti locali;
• le imprese che dichiarano di avere piani per la logistica a basse emissioni menzionano diverse misure (con ugual livello di priorità): la logistica collaborativa, l’acquisto di veicoli nuovi o con carburante alternativo, l’esecuzione di consegne notturne o l’utilizzo di centri di consolidamento. L’acquisto di flotte di cargo-bike e l’utilizzo di locker sono alternative meno popolari;
• gli operatori logistici che non hanno piani per la logistica a basse emissioni hanno menzionato, come ostacolo, una mancanza di risorse (operative, economiche e finanziarie) che probabilmente indica anche una certa incertezza del proprio posizionamento futuro nel mercato della logistica.
Considerazioni conclusive
Grazie a un approccio condiviso con i tecnici di Eurostat, lo studio fornisce indicatori strutturati e confrontabili e rappresenta quindi un passo avanti importante verso la definizione di una metodologia standard di indagine e di analisi della logistica urbana nelle città dell’Unione Europea.
I dati raccolti attraverso lo studio, oltre a fornire un quadro conoscitivo dettagliato del settore, costituiscono un riferimento solido per le future campagne, necessarie per supportare i pianificatori dei trasporti e le pubbliche amministrazioni nello sviluppo dei Piani Urbani di Logistica Sostenibile.
Il lavoro, unico nel suo genere, colma una lacuna nella raccolta, nella sistematizzazione e nell’analisi dei dati di un settore fondamentale per lo sviluppo economico dei paesi dell’Unione Europea e sarà preso a modello da Eurostat per le future indagini sulla logistica urbana.
La pubblicazione New Mobility Patterns Study – Targeted Survey on Urban Logistics costituisce uno straordinario traguardo per FIT Consulting che consolida il suo ruolo leader in ambito europeo nel settore del trasporto merci e della logistica.
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Questo contributo è stato scritto da Fabio Cartolano, Managing Director FIT Consulting: [email protected]