Arriva a Edinburgo, in Scozia, la prima flotta di autobus per il trasporto pubblico completamente a guida autonoma. Il servizio CAVForth sarà infatti presto reso disponibile da Stagecoach, il più grande operatore di autobus e pullman del Regno Unito, dopo quattro anni di ricerca, pianificazione e sviluppo.
Il progetto, finanziato in parte dal Centre for Connected and Autonomous Vehicles (CCAV) in collaborazione con Innovate UK, avrà un costo stimato di circa 6,1 milioni di sterline e fa parte del Fondo per la mobilità intelligente del governo britannico del valore di 100 milioni di sterline che mira ad accelerare la commercializzazione della tecnologia di trasporto a guida autonoma.
I veicoli saranno quindi completamente autonomi e dotati di sensori che consentono loro di viaggiare su strade preselezionate fino a 80 km/h. Un autista sarà comunque a bordo del mezzo così da garantire i massimi standard di sicurezza in caso di necessità, dal momento che, almeno per ora, le auto completamente prive di conducente non sono ancora consentite nel Regno Unito. L’obiettivo è quello di trasportare fino a 10.000 passeggeri alla settimana percorreranno inizialmente un circuito di 22,5 km.
Le flotte a guida autonoma in Europa
Non si tratta però del primo progetto di guida autonoma che vede coinvolto il Regno Unito. Anche il progetto Cambridge Connector, che mira a distribuire 13 veicoli elettrici automatizzati in tutta la città di Cambridge, in Inghilterra, dovrebbe essere lanciato il prossimo anno. Anche in altri Paesi europei, però, qualcosa si è già mosso: già nel 2021, a Malaga, in Spagna, era entrato in servizio un autobus elettrico senza conducente per il trasporto pubblico, mentre il progetto ULTIMO testerà servizi di trasporto pubblico autonomo in tre diverse città europee: Ginevra, in Svizzera, Kronach, in Germania e Oslo, in Norvegia.
Ma quali sono i vantaggi offerti dalla guida autonoma che spingono ad incentivare tale modalità di trasporto?
Oltre ad una questione di sicurezza – la guida autonoma consente infatti di ridurre il numero di incidenti causati dall’errore umano -, le flotte autonome riducono l’impatto ambientale del trasporto pubblico, contribuendo a garantire una mobilità più sostenibile e offrendo una reale alternativa alle tradizionali flotte di autobus a combustione interna. Per questi motivi, si prevede che il settore si espanderà ulteriormente nei prossimi anni: secondo una ricerca di Allied Market Research, infatti, il mercato globale dei veicoli a guida autonoma raggiungerà i 556 miliardi di dollari entro il 2026. Per quanto riguarda in particolare il mercato degli autobus a guida autonoma, il tasso di crescita annuo è stimato al 30,4% nel periodo 2020-2027, nonostante – occorre ricordarlo – la tecnologia ad oggi non sia ancora completamente matura. Non mancano infatti i problemi da risolvere, tra cui la sicurezza stradale, la responsabilità legale e la privacy dei dati. Inoltre, l’adozione di veicoli autonomi richiede anche una serie di cambiamenti nella legislazione e nell’infrastruttura stradale, nonché un’ampia accettazione da parte del pubblico.
Fonte: Quotidiano Motori