Ad Haarlem un esperimento di mobilità sostenibile che trasforma lo spazio urbano: chiuse le corsie per le auto per dare più spazio a ciclisti e pedoni
La città di Haarlem, nei Paesi Bassi, ha recentemente condotto un esperimento innovativo di mobilità sostenibile per promuovere l’uso della bicicletta e migliorare la vivibilità urbana. Per un mese sono state chiuse due corsie stradali presso un incrocio trafficato sulla strada principale che collega Zandvoort ad Amsterdam. L’obiettivo? Ridurre lo spazio dedicato alle automobili, migliorare la sicurezza dei ciclisti e creare un ambiente più a misura d’uomo.
Un incrocio strategico e la sfida della mobilità ciclabile
L’area di Kennemerplein è uno dei punti più congestionati di Haarlem, essendo parte di una strada principale che attraversa la città da est a ovest. Qui, il traffico automobilistico è particolarmente intenso, ma l’amministrazione comunale ha deciso di affrontare il problema con un approccio innovativo: sottrarre spazio alle automobili per restituirlo ai ciclisti e ai pedoni.
Secondo Rik Froma, consulente per la pianificazione stradale di Haarlem, l’incrocio era diventato un vero “canale” per le auto. Nonostante si trovi vicino alla stazione centrale, è stato quindi individuato come un luogo ideale per favorire la mobilità ciclabile e pedonale. L’esperimento ha previsto la chiusura di due corsie dedicate alle svolte a destra e a sinistra, utilizzate da un numero limitato di veicoli, per valutare l’impatto di questa riduzione sul traffico e sulla qualità dello spazio urbano.
Preparativi e monitoraggio: la chiave del successo
Prima di avviare il test, il team di pianificazione ha utilizzato una simulazione al computer per prevedere come il traffico si sarebbe adattato. I risultati indicavano che alcune auto avrebbero cercato percorsi alternativi, tra cui strade residenziali come la Schotersingel, un’area inadatta a sostenere un volume di traffico elevato. Per questo motivo, sono stati installati sensori e avviati monitoraggi per raccogliere dati sul traffico prima e durante l’esperimento. “L’obiettivo – ha spiegato Froma – era verificare se l’aumento del traffico su queste strade secondarie sarebbe stato minimo. Se così fosse stato, il test si sarebbe considerato un successo”.
Sfide e lezioni apprese
Nonostante il test sia stato approvato rapidamente e con costi relativamente bassi, non sono mancate le difficoltà. Il primo giorno i residenti non erano stati adeguatamente informati, poiché le lettere di comunicazione non erano state consegnate in tempo. Inoltre, le barriere stradali erano state posizionate in modo errato, creando inizialmente confusione.
Nonostante gli imprevisti iniziali, i risultati preliminari sono stati tuttavia promettenti. I ciclisti hanno riportato un significativo miglioramento nei tempi di attesa all’incrocio, grazie alla riduzione del traffico automobilistico. Anche se gli automobilisti non erano altrettanto soddisfatti, il test ha dimostrato che spazi urbani più dedicati a pedoni e biciclette possono migliorare la qualità della vita senza causare disagi significativi.
“Il nostro obiettivo è rendere la città più accessibile alle persone, non alle auto,” ha affermato Froma. “Stiamo già pianificando di implementare un percorso ciclabile a doppio senso per collegare meglio nord e sud, e di trasformare parte dell’area in una piazza vivibile”.
Un modello per il futuro delle città
L’ esperimento della città di Haarlem rappresenta un esempio di come le città possano sperimentare soluzioni innovative per la mobilità sostenibile. “Dobbiamo superare l’idea che ogni angolo della città debba essere perfettamente accessibile alle auto” ha concluso Froma. “Le città devono essere progettate per le persone, non per le macchine”. Con politiche più orientate alla mobilità ciclabile, Haarlem sta quindi dimostrando che piccoli cambiamenti possono avere un grande impatto.
Fonte: Dutch Cycling Embassy