Le auto elettriche sono sempre più apprezzate dagli italiani, ma per la maggior parte delle persone sono ancora inaccessibili.
Un trend che emerge dalla ricerca condotta da Areté a marzo 2022 e intitolata “Auto elettriche, tu che pensi?”: “abbiamo deciso di proseguire con l’analisi del mercato automotive per andare a comprendere l’evoluzione delle esigenze dei consumatori. La nuova survey Areté approfondisce i temi legati alla mobilità elettrica” si legge infatti sul sito della società leader nella consulenza strategica.
I risultati della ricerca
Lo studio parte dall’analisi delle modalità di spostamento degli italiani: il 64% si serve dell’auto privata per i propri trasferimenti abituali, solo il 6% usa i mezzi pubblici, che dalla pandemia sembrano non essersi ancora ripresi. Quasi il 20% si affida invece ai servizi di mobilità condivisa come car sharing o car pooling.
Dalla ricerca emerge poi che per acquistare un’auto elettrica gli italiani sono disposti a spendere intorno al 30% in meno del costo medio degli e-vehicles oggi sul mercato. Una quota che però anche gli incentivi messi in campo dal Governo non riusciranno a colmare completamente. Il 56% degli intervistati sarebbe infatti disposto a pagare meno di 30.000 € per acquistare un’auto elettrica, meno di 20.000 € per l’acquisto di una Citycar e tra i 30.000 e i 40.000 € per una berlina piccola Premium.
Un italiano su due si dichiara pronto ad acquistare l’ibrido
L’analisi evidenzia inoltre come 4 italiani su 10 hanno già guidato, anche occasionalmente, una vettura elettrica. Chi lo ha fatto ne ha apprezzato la silenziosità (indicata dal 43% del campione), il relax di guida (19%) e i consumi ridotti (19%); le stesse caratteristiche che si aspetta dalla vettura alla spina anche chi non ha ancora avuto occasione di salirci a bordo.
Un ulteriore dato interessante arriva dalle risposte alla domanda “Se dovessi acquistare un’auto nuova quale alimentazione sceglieresti?”. 1 italiano su 2 indica infatti una vettura ibrida, mentre il 38% (era il 23% solo 3 mesi fa nella precedente survey) si dichiara pronto per l’elettrico. Trai i principali motivi che guidano questa transizione figura, in primo luogo, la ragione ambientale (“per non inquinare”, indicata dal 50% del campione), seguita dalle opportunità di risparmio su consumi e costi di manutenzione (42%).
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Le infrastrutture di ricarica
Da non sottovalutare inoltre un altro problema legato alla diffusione delle auto elettriche, cioè la presenza, oggi ancora scarsa, della relativa infrastruttura di ricarica.
Un problema evidenziato anche in questo approfondimento e portato alla luce da ACEA, l’Associazione europea dei produttori di automobili, che ha lanciato l’allarme sottolineando come manchino all’appello almeno 6 milioni di punti di ricarica in tutta Europa. Ad oggi, infatti, il totale dei punti di ricarica europei è di 225.000, mentre l’Italia è ferma al quarto posto in Europa per numero di infrastrutture di ricarica: è infatti presente solo il 5,8% del totale dei punti di ricarica europei, preceduta dalla Germania con il 19,9%.
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