Dopo la richiesta da parte del Parlamento europeo affinché il 2024 diventi l’Anno europeo della bicicletta per incentivare una mobilità più sostenibile negli Stati membri, il Parlamento Ue ha ratificato anche la “Cycling strategy”, un piano costituito da 18 punti volti a incoraggiare l’uso della bicicletta da parte dei cittadini come mezzo di trasporto.
Il testo chiede infatti espressamente ai Paesi membri di destinare risorse per migliorare le infrastrutture e promuovere politiche industriali a sostegno del settore della ciclabilità.
La strategia per la ciclabilità non si limita però a fissare un obiettivo ambizioso, ma individua anche azioni concrete per raggiungerlo.
I punti cardine della strategia
Innanzitutto, si intende promuovere lo sviluppo della ciclabilità attraverso la creazione di “cycle highways” che migliorino la connettività tra le aree suburbane e i centri urbani.
Inoltre, si punta a favorire la multimodalità, ossia a creare sinergie tra la ciclabilità e altri mezzi di trasporto, ad esempio attraverso la disponibilità di spazi dedicati alle biciclette sui treni e l’incremento di aree di parcheggio per le bici presso stazioni e centri di mobilità.
La strategia per la ciclabilità prevede anche un’attenzione particolare allo sviluppo dell’industria europea delle due ruote. In questo senso, il Parlamento europeo invita gli Stati membri a sostenere la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”, colmando il divario di investimenti e stimolando la competitività dell’industria UE. Si prevedono quindi azioni concrete volte a promuovere il reshoring e la sicurezza della filiera, incentivando la creazione di posti di lavoro di alta qualità, la creazione di poli ciclistici e il miglioramento della formazione professionale legata all’industria. Il comparto produttivo della bike industry in Europa è infatti di grande importanza e negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom. Secondo i dati di Eurostat, l’Europa ha prodotto un totale di 13,5 milioni di biciclette, registrando un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente.
Uno dei punti cardine della strategia per la ciclabilità è, infine, la sollecitazione ai Paesi membri per la riduzione dell’IVA sulle biciclette, come già fatto dal governo portoghese che lo scorso novembre ha abbassato l’IVA dal 23% al 6%, costituendo così un importante precedente per questa strategia che ora fa parte della proposta comunitaria. La riduzione dell’imposta sul valore aggiunto non solo per l’acquisto di biciclette, ma anche per il noleggio e la riparazione, sarebbe infatti di grande beneficio per l’intero settore.
Fonte: TTS Italia