Per decarbonizzare il trasporto merci su merci su gomma occorre muoversi in fretta verso veicoli più pulite ed energie rinnovabili. È quanto emerge dai risultati del progetto congiunto che vede coinvolti Kyoto Club (cui FIT Consulting aderisce) e MOTUS-E presentati lo scorso 9 novembre a Ecomondo-Key Energy, kermesse annuale nel corso della quale si è tenuto l’evento “Zero Emission Truck e la Road Map di elettrificazione del trasporto merci” al quale ha preso parte anche Massimo Marciani, presidente FIT Consulting.
Durante l’evento sono infatti stati presentati i risultati del progetto relativi ai percorsi di decarbonizzazione del trasporto merci, oltre che i risultati della roadmap al 2030 per l’elettrificazione del trasporto merci leggero e pesante su gomma realizzata da MOTUS-E insieme ai soci dell’Associazione. L’obiettivo è dunque quello di individuare una penetrazione di elettrificazione del trasporto merci, per ciascun segmento di mercato e tipologia di applicazioni, considerando le misure a supporto e le infrastrutture di ricarica necessarie. Il dialogo con i Comuni, ANCI ed i distributori di energia sarà una leva indispensabile per la realizzazione di tali scenari.
“L’autotrasporto – ha spiegato Marciani – è responsabile di un terzo delle emissioni complessive del trasporto su gomma, merci e passeggeri. Il parco circolante è vecchio ed obsoleto con circa 700.000 veicoli industriali ancora di classe euro 0. La frammentazione del settore dell’autotrasporto professionale, con 916 aziende con una flotta di almeno 100 mezzi su un totale di oltre 100mila aziende, non aiuta i processi di decarbonizzazione e di digitalizzazione ed in generale di innovazione del comparto. Detto questo voglio ricordare sempre che la logistica e quindi l’autotrasporto sono un settore derivato dall’industria e che quindi svolgono le proprie missioni seguendo la domanda originata dall’industria e da noi tutti, privati cittadini. Per questo il contenimento dell’impronta di carbonio attraverso il processo di inserimento di tutte le emissioni dirette ed indirette prodotte nella catena del valore di un’azienda come risultato delle sue attività (denominato Scope 3), sarà un milestone per il settore e costituirà la base per la costruzione di un vero e proprio ecosistema: la modalità di vendita franco fabbrica ha ormai le ore contate”.
“In fiera abbiamo approfondito il tema del trasporto merci a zero emissioni – ha sottolineato Anna Donati, Kyoto Club -. Quello che emerge è che bisogna andare in fretta verso la decarbonizzazione, cosa che implica veicoli puliti, energie rinnovabili, infrastrutture di ricarica e piani urbani di mobilità sostenibile delle città. Il Progetto ZET (Zero Emissions Truck), sostenuto da ECF, è stato ripresentato e oggi abbiamo affrontato alcuni temi: come organizzare le infrastrutture di ricarica, come riorganizzare le città per favorire l’elettrificazione delle merci, come far dialogare chi produce energia con gli operatori del trasporto merci e logistica. Ci aspettiamo che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti promuova una nuova strategia di insieme che vada nella direzione di raggiungere gli obiettivi del Green Deal”.
Per Francesco Naso, segretario generale di MOTUS-E “C’è un enorme spazio e un’enorme opportunità. Bisogna affrontare questa sfida in maniera sistemica, aiutando gli operatori della logistica a infrastrutturare i propri depositi e i nodi di consegna in modo che i veicoli elettrici si possano ricaricare. Ci sono sia le tecnologie che i mezzi che gli investimenti: un ragionamento sistemico tra Enti locali, Governo, operatori e costruttori di veicoli è d’obbligo”.
Fonte: Teleambiente