Che cosa pensano i cittadini europei della guida autonoma? A rivelarlo è un’indagine europea condotta su un campione di 529 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 71 anni provenienti da Francia, Germania, Italia e Regno Unito sull’influenza che l’impiego dei CAV (connected and autonomous vehicles) avrebbe sull’efficienza di guida, la sicurezza stradale, la privacy e la sostenibilità ecologica.
Bene sicurezza stradale e sostenibilità, ma poca fiducia in merito alla protezione dei dati personali
Dai risultati della ricerca emerge come le aspettative dei partecipanti in relazione ai CAV siano prevalentemente positive per quanto riguarda l’influenza sulla sicurezza stradale e sulla sostenibilità ambientale, mentre si sono dimostrate neutrali per quanto riguarda l’efficienza di guida e negative per quanto concerne le questioni di privacy.
Risultati molto differenti tra loro si sono registrati in base al paese di origine degli intervistati. In particolare, per quanto riguarda la sicurezza, quasi il 50% degli intervistati di tutte le nazioni ha dichiarato di aspettarsi un miglioramento con l’introduzione dei CAV. L’Italia ha registrato il livello più alto di aspettative positive con il 64% degli intervistati che si aspettano un miglioramento della sicurezza stradale grazie ai CAV.
Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, una percentuale compresa tra il 48 e il 57% dei partecipanti di tutti i paesi si aspetta che i CAV apportino un miglioramento. Ancora una volta, le opinioni più positive sono state fornite dai partecipanti italiani con il 53% di riscontri positivi.
Per quanto concerne invece l’efficienza, circa un terzo degli intervistati si aspetta un miglioramento: 37% dei consensi in Germania e Regno Unito, 34% in Italia e 25% in Francia.
Più critiche invece le opinioni in merito alla privacy. In Francia e Germania, per esempio, solo il 5 e l’8% degli intervistati prevedono un miglioramento della sicurezza dei dati. Per contro, circa il 76% degli intervistati si aspetta invece un peggioramento. Più bassi, ma comunque negativi, i dati emersi in Italia (50% di pareri negativi) e Regno Unito (57%).
In generale, quindi, c’è ancora una certa riluttanza nei confronti dei veicoli connessi e a guida autonoma, nonostante in Europa si stia dando il via alle prime sperimentazioni su strada di questa tipologia di veicoli, come per esempio a Parigi ed Helsinki, con i primi bus a guida autonoma per il trasporto pubblico urbano.
Il coinvolgimento di FIT Consulting nel progetto RIDE2RAIL
Ad Helsinki, per esempio, ha preso il via proprio nei giorni il pilot del progetto RIDE2RAIL per il quale FIT Consulting risulta essere tra le aziende partner coordinando le dimostrazioni pilota in tutte e quattro le città coinvolte nel progetto (Helsinki, Padua, Atene e Brno).
La ricerca su scienza e tecnologia
Migliori, invece, i risultati della ricerca condotta da Eurobarometro su un campione di 37mila partecipanti provenienti da 38 paesi e relativa alla fiducia nei confronti di scienza e tecnologia. Stando ai risultati della ricerca, infatti, i cittadini europei si sono dimostrati fiduciosi nei confronti della ricerca e dell’innovazione: quasi 9 cittadini dell’UE su 10 (86%) pensano che l’influenza complessiva della scienza e della tecnologia sia positiva e si aspettano che le nuove tecnologie attualmente in fase di sviluppo avranno un effetto positivo sul proprio stile di vita nei prossimi 20 anni.
Rispetto ad una precedente survey condotta nel 2013, in molti settori l’interesse, le aspettative e l’impegno dei cittadini dell’UE nei confronti della scienza e della tecnologia sono cresciuti. Merito – anche – del nuovo programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione (2021-2027), Horizon Europe, il cui obiettivo è rafforzare le interazioni tra scienza e società, promuovendo la creazione partecipata di programmi di ricerca e innovazione e coinvolgendo direttamente e fattivamente i cittadini e la società civile.
Fonte: TTS Italia