Nel nostro precedente articolo abbiamo presentato le tappe di un nuovo percorso che si sta facendo strada nel mondo della logistica e del trasporto delle merci: la Physical Internet. Al momento si tratta soltanto di una visione che punta a creare un sistema globale di trasporto e distribuzione delle merci analogo a quello cui siamo abituati per la condivisione delle informazioni, l’Internet digitale. La Physical Internet punta a migliorare la sostenibilità e l’efficienza del trasporto merci, mediante una fusione delle reti logistiche, così come Internet ha fatto con le reti digitali.
Ambiente ed economia: un sistema sbilanciato
Facendo un passo indietro, proviamo capire a cosa serve un sistema globale per il trasporto delle merci. Le emissioni generate dal settore merci sono in continuo aumento e attualmente è stimato che siano la seconda principale causa dei cambiamenti climatici; in particolare nell’ultimo miglio e nella distribuzione urbana, i cambiamenti delle abitudini generati dalla diffusione dell’e-commerce e dalle nuove tecnologie hanno portato ad un aumento del traffico e delle emissioni che le tradizionali misure di contenimento dell’inquinamento (veicoli meno inquinanti e misure di ottimizzazione localizzate) non riescono più a fronteggiare. Gli aspetti ambientali non sono l’unica ragione per ripensare l’intero sistema di trasporto e distribuzione delle merci: anche questioni operative ed economiche giocano a favore di una spinta al rinnovamento dell’intero settore: vi sono infatti ampi margini di ottimizzazione nell’utilizzo delle infrastrutture che, diversamente dall’Internet digitale, sono fortemente sottoutilizzate o sbilanciate: l’intensità di utilizzo delle infrastrutture stradali è ad esempio di 25,3 milioni di tonnellate-chilometro per ogni chilometro di rete mentre sulla ferrovia questa misura è ferma ad 1,7 milioni; tutto ciò ha un impatto anche negli spostamenti delle persone che devono necessariamente condividere gli stessi spazi e infrastrutture con il trasporto merci la cui domanda è in continua crescita.
Una rete mondiale per la logistica
Per spiegare il concetto della Physical Internet è utile sfruttare l’analogia con l’Internet digitale: quando noi inviamo un’e-mail, dal nostro computer o dallo smartphone, dobbiamo solo scrivere il messaggio, identificare il destinatario e premere il tasto di invio, senza preoccuparci del luogo in cui ci troviamo noi o il nostro destinatario né con quale dispositivo stiamo inviando l’e-mail; basta solo che siamo connessi ad Internet. La Physical Internet ha l’ambizione di sviluppare un modello analogo, nel quale immaginando di sostituire alla nostra e-mail un qualunque oggetto da spedire, ognuno di noi potrà accedere a una rete logistica globale che si occuperà di recapitare quest’oggetto indipendentemente dal punto di origine o di destinazione, dimensioni e requisiti di instradamento. Per raggiungere questo obiettivo le iniziative legate alla Physical Internet si propongono di progettare una serie di fondamenta concettuali analoghe all’Internet digitale:
- l’incapsulamento fisico degli oggetti in moduli standardizzati in grado di essere combinati minimizzando gli spazi vuoti e gestiti in maniera uniforme da qualunque sistema di movimentazione e stoccaggio, sia esso in un porto, in un magazzino ferroviario o in un qualunque deposito;
- l’incapsulamento digitale delle informazioni, ovvero una standardizzazione dei protocolli di comunicazione in un formato unificato nel quale le informazioni relative ad instradamento, magazzinaggio, movimentazione o altro sono annidate le une dentro le altre ed estratte dal soggetto della catena logistica tenuto a leggere solo la propria parte di informazione in relazione al proprio livello gerarchico nell’architettura del Physical Internet.
Il world wide web delle merci
Una volta conseguiti questi livelli di standardizzazione, sarà possibile riorganizzare le attuali catene logistiche in reti che potranno parlarsi le une con le altre realizzando così strutture complesse ed estremamente estese, le cosiddette multi-networks, ovvero “reti di reti logistiche”: nella nostra analogia il world wide web delle merci. La prima delle figure seguenti mostra un collegamento di tre reti logistiche (ovvero catene logistiche gestite da tre diversi operatori) che si combina in diversi modi a seconda che si debbano spedire pallet, container o merci surgelate (rispettivamente seconda, terza e quarta figura), ottimizzando così le varie spedizioni in funzione delle peculiarità delle merci e delle rispettive rotte.
Rete di tre reti logistiche diverse
Rete Physical Internet per trasporto pallet
Rete Physical Internet per trasporto container
Rete Physical Internet per trasporto surgelati
Realizzare un’architettura così complessa e far migrare verso nuovi modelli e procedure la moltitudine di infrastrutture, processi e servizi che ruotano attorno al mondo della logistica è un’impresa titanica che tuttavia un insieme sempre crescente di aziende volenterose ha deciso di intraprendere.
FIT Consulting e il progetto SENSE
Il progetto di ricerca SENSE, finanziato nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, è un’iniziativa che ha l’ambizione di definire una roadmap di largo respiro avviando una serie di azioni progettuali affinché questa idea visionaria possa diventare realtà entro il 2050. FIT Consulting, oltre a contribuire alla definizione degli elementi concettuali della Physical Internet, è impegnata in questo progetto nell’attività osservazione del mercato delle startup di logistica per cercare di capire quali di queste siano più affini alla nuova visione globale del sistema logistico, traendone così ispirazione nella definizione della roadmap e di converso per aprire la strada a sviluppi imprenditoriali in linea con le novità che si prospettano nei prossimi anni.