Gli utenti che utilizzano i servizi di Sharing Mobility adottano in genere stili di mobilità maggiormente improntati alla sostenibilità. A dirlo è la Ricerca “Pollicino” realizzata a Bologna dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility in collaborazione con il Comune di Bologna, TPER, Nordcom e SRM. “L’utente di sharing mobility – si legge nel rapporto – compie un numero di spostamenti quotidiani sostanzialmente uguale ai non utenti, ma adotta in generale uno stile di mobilità maggiormente improntato alla sostenibilità rispetto a chi non la utilizza”.
Gli utenti di Sharing Mobility
In particolare, dai dati emerge che l’utente di sharing mobility nei suoi spostamenti ricorrenti per lavoro si sposta di meno in auto (11% di share modale contro 24%), di più con il trasporto pubblico (30% contro il 18%) e, anche se di poco, a piedi (26% contro 24%).
Inoltre, il 44% degli utenti di sharing dichiara di non possedere un’auto in famiglia contro il 14% dei non utenti; il 40% dichiara di possederne una (per i non utenti il 54%) e solo il 17% (contro 32%) di possedere due o più auto.
La crescita green della Sharing Mobility
In generale, la sharing mobility è in continua crescita nelle città italiane. Nel 2021 i livelli di utilizzo dei servizi di vehiclesharing (carsharing, scootersharing, bikesharing, monopattino-sharing) tornano a salire come nel periodo pre-pandemia: i viaggi realizzati in sharing mobility sono stati in tutto 35 milioni circa, + 61% rispetto al 2020 e il 25% in più del 2019 e l’83% dei noleggi avviene su un veicolo di micromobility che giocano oggi un ruolo cruciale nella mobilità sostenibile urbana.
Continuano a crescere anche le flotte di sharing mobility che passano dagli 84,6 mila veicoli del 2020 ai circa 89 mila veicoli nel 2021, ripartiti tra monopattini (51%), bici (31%), scooter (10%) e auto (7%). Le flotte, inoltre, diventano sempre più leggere, piccole ed elettriche: i veicoli elettrici passano dal 63% al 77% nell’ultimo anno. E non è tutto. La sharing mobility diventa anche sempre più green con il 94,5% dei veicoli in condivisione a zero emissioni. Cresce anche il fatturato del settore arrivato a 130 milioni + 52% rispetto al 2020.
La diffusione nelle città
Le città simbolo della sharing mobility continuano ad essere Milano – prima città europea in termini di veicoli in sharing per abitante secondo l’European shared mobility index tracciato da Fluctuo – e Roma, al quarto posto in Europa in termini di numero assoluto di veicoli presenti su strada con Milano che la segue al quinto, precedute da Parigi, Berlino e Amburgo. Roma è inoltre prima in Europa per la crescita dei noleggi in scooter sharing del 2022 rispetto a quelli del 2021.
Anche Palermo e Napoli stanno salendo all’interno delle classifiche, confermando quindi una crescita del settore nel centro-sud.
La Conferenza Nazionale della Sharing Mobility
La fotografia dell’Italia della sharing mobility si trova nel “Rapporto sulla sharing mobility”, presentato il 10 ottobre 2022 a Roma nel corso della Sesta Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility, che analizza per la prima volta l’incidentalità nella micromobilità e la dimensione economica della sharing mobility.
Il Rapporto anticipava anche le tendenze positive del 2022, che si auspicava essere un anno ancora migliore del 2021, visto che l’insieme dei noleggi registrati dai servizi di sharing mobility era cresciuto tra gennaio e giugno del 113% a Milano e dell’83% a Roma. Non resta quindi che attendere i nuovi dati.
Fonte: Open Gate Italia