L’impatto dei PULS nell’ottimizzazione della logistica urbana: il contributo di FIT
L’impatto del trasporto merci sulle aree urbane e il ruolo dei PULS per l’ottimizzazione della logistica urbana
Negli ultimi anni, la crescita delle attività di trasporto merci nelle aree urbane ha generato impatti significativi a livello ambientale, economico e sociale. Tra questi si annoverano l’aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico, la congestione del traffico e la riduzione degli spazi destinati alla mobilità sostenibile e alla vita urbana.
In particolare, secondo un recente studio del World Economic Forum, la rapida crescita dell’e-commerce ha trasformato profondamente le aspettative dei consumatori, portando a un forte aumento delle consegne. A livello globale, l’e-commerce rappresenta già oltre il 20% delle vendite al dettaglio e sta contribuendo all’incremento del numero di veicoli per le consegne sulle strade urbane. In questo contesto, il numero di veicoli per le consegne potrebbe aumentare del 61% entro il 2030 in tutte le città. Si prevede inoltre che, a livello globale, le emissioni di carbonio legate alle consegne cresceranno in media del 60% entro il 2030, rappresentando circa il 54% delle emissioni del settore dei trasporti e il 13% delle emissioni totali delle città. Questo incremento avrebbe effetti negativi sulla salute pubblica, comporterebbe un aumento del 12% dei costi sanitari e determinerebbe un incremento del 14% della congestione stradale. Di conseguenza, i conducenti potrebbero affrontare un ritardo di cinque minuti in più nei loro spostamenti quotidiani, mentre i veicoli per le consegne potrebbero perdere fino a 34 minuti aggiuntivi al giorno a causa della congestione. Annualmente, ciò si tradurrebbe in una perdita di produttività fino a 30 ore per veicolo passeggeri e oltre 200 ore per veicolo destinato alle consegne.
In questo contesto, i PULS (Piani Urbani della Logistica Sostenibile) rappresentano uno strumento chiave per ottimizzare la logistica urbana, promuovendo soluzioni che coniugano efficienza, sostenibilità e innovazione. FIT Consulting si è distinta in questo ambito, supportando diverse città italiane nello sviluppo di piani dedicati alla logistica sostenibile.
Quadro normativo e sfide attuali
La logistica urbana si è pertanto guadagnata sempre più attenzione, anche a livello normativo. Nel 2011, l’Europa aveva già stabilito l’obiettivo della logistica urbana a 0 emissioni entro il 2030 con il libro bianco dei trasporti. Nell’ultimo Urban Mobility Framework si evidenzia la necessità di integrare le misure di logistica urbana nei PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile), che ad oggi si concentrano spesso quasi esclusivamente sul solo trasporto passeggeri.
Il quadro normativo italiano, con il Decreto 397 e il successivo aggiornamento Decreto 396, ha recepito le linee guida europee, ponendo particolare attenzione al trasporto merci nelle città. Le normative PUMS influenzano la logistica urbana attraverso:
- Norme che si applicano alle aziende di logistica in termini di requisiti tecnici e di condizioni da rispettare, come previsto dalla legge italiana e UE, che comprendono:
- a) normative tecniche stabilite a livello di UE per definire una politica comune dei trasporti su strada che preservi eque condizioni di concorrenza e garantisca la libera prestazione dei servizi; b) una serie di condizioni di legge tra cui DURC (versamento dei contributi assicurativi e previdenziali), obblighi contrattuali, revisioni, restrizioni, etc.
- Piani e programmi di risanamento della qualità dell’aria obbligatori per le Regioni e le Province Autonome che registrino per uno o più inquinanti fra quelli normati (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, materiale particolato PM10 e PM2.5) il superamento dei regolamentati valori limite o valori obiettivo. In Italia le Regioni e le Province Autonome sono i soggetti responsabili della valutazione e gestione della qualità dell’aria e pertanto sono anche incaricate di stabilire le norme tese ad evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso.
- Ordinanze locali, temporanee, di disciplina della mobilità, etc. che possono essere emanate da Comuni come provvedimenti per regolamentare, disciplinare, limitare o imporre restrizioni o vincoli di viabilità e/o di operatività. Le ordinanze spesso rientrano nei più ampi Piani del Traffico, Piani di Inquinamento Acustico, etc. i cui obiettivi sono la riduzione degli impatti del traffico sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini. Insieme alle ordinanze comunali, un ulteriore livello di verifica e limitazione dell’operatività dei veicoli (logistici e non) sono le verifiche Ministeriali e della Motorizzazione civile volte a controllare la classe inquinante dei mezzi circolanti, il rispetto dei limiti delle emissioni di scarico, la corretta esecuzione dei controlli di revisione e la presenza di un certificato assicurativo valido (questo dettaglio non viene sempre controllato dai comuni nel momento di rilascio dei permessi di accesso ZTL).
Da un punto di vista più operativo e con maggiore focus sulla logistica, la Struttura tecnica di missione del Ministero dei trasporti, congiuntamente con ANCI (Associazione dei comuni italiani) e Freight Leaders Council, ha pubblicato nel dicembre 2020 un position paper che individua una serie di azioni immediatamente realizzabili per perseguire una logistica più efficiente e sostenibile, rimarcando la necessità di un approccio integrato alla pianificazione urbana che tenga conto della mobilità sia delle persone che delle merci.
Nonostante questa crescente attenzione per la logistica e la necessità di procedere con una pianificazione integrata tra passeggeri e merci, l’indagine ANCI condotta nel febbraio 2024 riporta che più del 70% riserva appena un paragrafo o addirittura un allegato al PUMS alla logistica urbana, definendo solo azioni generiche; il 28% scende in un dettaglio maggiore, ma si tratta comunque di piani di settore separati.
Gli obiettivi del PULS
Le misure definite nel PULS sono di fatto riconducibili ai seguenti macro-ambiti:
- Gestionale, inteso come la definizione di un modello di governance efficiente attraverso tavoli di lavoro permanenti dove gli stakeholder propongono soluzioni efficaci, sostenibili e trasferibili.
- Comportamentale/culturale, mediante la definizione di “misure premiali” – non solo restrizioni e divieti – che incentivano gli stakeholder locali ad assumere comportamenti virtuosi (e.g. incentivi per acquisto di veicoli a basso impatto ambientale, finestre estese accesso ZTL, etc.).
- Normativo, per mezzo di regolamentazione e permessi per l’accesso, transito e sosta nelle aree ZTL, aree pedonali, LEZ, etc., sistemi di consegna fuori orario, logistica inversa, etc.
- Infrastrutturale, con la razionalizzazione delle aree da cui far partire i servizi distributivi sul territorio, razionalizzazione nell’utilizzo delle piazzole di carico e scarico merci con l’eventuale supporto di strumenti digitali e delle nuove tecnologie per il controllo e sanzionamento, realizzazione di infrastrutture ad hoc per il consolidamento e distribuzione (centri di consolidamento, mini-piattaforme di prossimità, locker).
Criticità e punti da attenzionare per sviluppare un PULS
Nonostante la rapida crescita dell’e-commerce e delle consegne dirette al consumatore abbiano aggiunto una notevole complessità all’ecosistema di logistica urbana, la logistica urbana in realtà comprende tutti i servizi necessari al funzionamento della città; non solo servizi di distribuzione B2B di rifornimento di negozi, mercati e punti vendita, e B2C di consegna diretta al consumatore. La logistica urbana, infatti, comprende anche tutte quelle attività di supporto alla produzione (es. ristrutturazioni, traslochi), manutenzione (ascensori, impianti) e artigianali svolte da qualsiasi tipo di soggetto, pubblico, privato, partita iva, conto terzi e conto proprio.
La complessità della logistica urbana spesso non è stata opportunamente gestita per diverse ragioni:
- da una parte, nelle pubbliche amministrazioni è praticamente sempre assente la figura del City Logistics Manager, ovvero di una figura professionale con competenze e responsabilità specifiche sulla logistica urbana e il trasporto merci, caratterizzato da dinamiche profondamente differenti dal trasporto passeggeri;
- dall’altra, vi è il tema dell’indisponibilità di dati che permettano di comprendere, monitorare e gestire in maniera efficace ed efficiente i flussi merci e i veicoli commerciali e industriali, continuando ad assicurare i necessari livelli di servizio. Come accennato in precedenza, il mercato della logistica urbana è caratterizzato da una notevole complessità con attori diversi per ruolo svolto lungo la supply chain, per categoria merceologica, per dimensione e grado di innovazione (solo per menzionare alcuni aspetti). Gli operatori più strutturati, che gestiscono grandi volumi, sono caratterizzati da un elevato grado di digitalizzazione e di raccolta e analisi dei dati; pertanto si può affermare che molti dati utili a descrivere la logistica urbana ci sono, ma non sono armonizzati, sono frammentati e non sono condivisi. Come vedremo meglio in seguito, parlando del progetto europeo DISCO coordinato da FIT, esistono già dei casi di successo in cui i Data Space favoriscono il coinvolgimento degli stakeholder attraverso una condivisione di dati customizzata sulle priorità e anonimizzata, mediante l’accesso a un catalogo di servizi federati, basato su principi di sovranità del dato, interoperabilità e fiducia.
Un altro aspetto fondamentale è il coinvolgimento dei principali stakeholder, condizione indispensabile per la realizzazione delle diverse misure previste da un PULS da sviluppare attraverso il Living Lab Logistica, ossia un tavolo di lavoro permanente che coinvolge i principali stakeholder territoriali nel percorso di co-definizione e implementazione delle misure di logistica urbana, in quanto la presenza attiva dei portatori di interesse è fondamentale nell’individuare potenziali criticità, punti di forza, debolezza, minacce ed opportunità rispetto alle misure da implementare e sviluppare.
Il coinvolgimento attivo consente agli attori di percepire il Piano come un progetto condiviso, di cui sono parte integrante, piuttosto che come un’imposizione esterna. In questo scenario risulta essere fondamentale la definizione e sottoscrizione di un accordo di programma o protocollo d’intesa pluriennale all’interno del Living Lab Logistica che individui tempistiche e responsabilità di implementazione delle misure sviluppate e condivise in sede di tavolo di confronto.
Il ruolo di FIT Consulting
FIT Consulting ha contribuito allo sviluppo di numerosi PULS in Italia, con particolare attenzione al settore della logistica urbana. Di seguito riportiamo alcune delle nostre esperienze più significative.
Siracusa, Ostuni e Rimini: le esigenze delle aree a forte vocazione turistica
FIT si è occupata della redazione dei PULS di Siracusa, Ostuni e Rimini, tutte città a forte vocazione turistica dove è stato quindi necessario trovare un equilibrio tra la tutela del patrimonio storico e le esigenze logistiche.
A Siracusa, il Piano Urbano Logistica Sostenibile ha sviluppato misure che consentano di passare da una logistica diffusa e non ottimizzata ad una logistica di sistema e cooperativa nell’area urbana, con specifico focus sulla zona a traffico limitato a forte valenza storica e turistica rappresentata da Ortigia.
A Ostuni, il Piano di Logistica Sostenibile definisce misure d’intervento (micro-hub e ciclo logistica) per la riorganizzazione della logistica dell’ultimo miglio in una città e centro storico a forte vocazione turistica, risolvendo il conflitto tra la tutela del patrimonio storico e la fruizione dei luoghi tutelati.
A Rimini, il Piano Urbano Logistica Sostenibile si è concentrato sul lungomare dove, con una recente opera di riurbanizzazione, è stato realizzato il Parco del Mare e molte aree sono state pedonalizzate. Dopo aver stimato domanda e offerta di sosta e fabbisogno distributivo delle merci, le misure progettate consistono in un mix di regolamentazioni che incentivano mezzi a basse emissioni e modelli innovativi come la ciclologistica. Attualmente FIT sta collaborando ad un’interessante sperimentazione, finanziata dal PNRR, che prevede l’installazione di apparati di trasbordo merci (locker) refrigerati che consentano il trasporto dell’ultimo miglio mediante cargo-bike per una importante filiera di prodotti legati all’Ho.Re.Ca.
Roma e Torino: la complessità delle Città Metropolitane
Nelle città metropolitane di Roma e Torino, la predisposizione del Piano è stata notevolmente più articolata date le dimensioni delle aree coinvolte e la complessità del tessuto socio-economico. In questi casi la fase di dialogo con gli stakeholder è stata rilevante e la suddivisone per filiere merceologiche essenziale per cogliere le sfaccettature dei diversi fabbisogni.
A Roma, il Piano delle Merci e della Logistica Sostenibile (PMLS), approvato lo scorso dicembre 2024, è partita dall’analisi dei Floating Car Data (FCD) per rilavare i principali nodi e corridoi dei veicoli merci. Tali analisi sono state arricchite da un intenso lavoro di consultazione e concertazione con i principali stakeholder metropolitani, coinvolti sin dalla fase di sviluppo del quadro conoscitivo fino alla co-definizione delle misure, permettendo di sviluppare interventi ad-hoc secondo un approccio per filiera merceologica.
A Torino, oltre agli aspetti regolatori e legati alle azioni premiali per il progressivo ricambio del parco veicolare, fra le varie misure innovative si segnala l’idea del cargo-hitching, il trasporto merci condiviso con il trasporto pubblico, applicabile in aree rurali dove la densità e l’offerta dei sistemi di trasporto sono limitate. Questa soluzione è ora in corso di sperimentazione e FIT supporterà la città metropolitana di Torino con la progettazione di una soluzione condivisa con le aree transfrontaliere della Francia.
Modena e Bergamo: coniugare patrimonio storico con vocazioni industriali
A Modena e Bergamo gli studi di City Logistics hanno permesso di promuovere una migliore vivibilità degli spazi urbani ed in particolare dei centri storici, spesso caratterizzati da strade storiche non compatibili col transito di veicoli ingombranti, anche attraverso la definizione (o revisione) delle regole di accesso, transito e sosta dei veicoli commerciali ed industriali e l’individuazione di spazi/strutture per il cross-docking.
Il progetto DISCO, i Data Spaces e le nuove linee guida PULS, verso il Physical Internet
Guardando al futuro, FIT è impegnata nello sviluppo di progetti innovativi che sfruttano tecnologie avanzate per supportare la pianificazione della logistica urbana.
Tra i progetti innovativi su cui FIT sta lavorando c’è il progetto europeo DISCO, coordinato da FIT. Con i suoi 47 partner, DISCO si propone di accelerare l’upscaling verso una nuova generazione di logistica urbana e un quadro di pianificazione intelligente, consentendo la transizione verso città decarbonizzate e digitali in Europa, fornendo strumenti e metodi innovativi, cambiando il paradigma della logistica e della pianificazione urbana con un approccio guidato dalla Physical Internet (PI). Il progetto DISCO prevede quindi l’implementazione di soluzioni innovative, dimostrate negli 8 Living Labs di progetto, che si focalizzano sull’uso dinamico delle risorse disponibili delle città sulla base di priorità, mediante condivisione dei dati, mentre con i due principali output tecnici, il Meta Model Suite e il Data Space, vuole velocizzare il processo di transizione rendendo le città europee digitali e zero-emissioni
Progetto URBANE, Digital Twin ed Intelligenza Artificiale per valutare le politiche di logistica urbana
Nel progetto europeo URBANE, 4 Lighthouse Living Labs(LLs) sono stati supportati in un percorso di transizione verso un trasporto dell’ultimo miglio efficace, resiliente, sicuro e sostenibile. Helsinki (FI), Bologna (IT), Valladolid (ES) e Salonicco (GR) hanno già testato soluzioni innovative efficienti, replicabili e socialmente accettabili per la consegna dell’ultimo miglio. FIT, Innovation Manager del progetto, coordina lo sviluppo della Innovation Transferability Platform – che comprende strumenti di Digital Twin, Intelligenza Artificiale, modelli aperti di collaborazione tra gli attori della logistica urbana, Smart Contracts governati dalla tecnologia blockchain e un data-based radar che permette la valutazione dell’impatto – e dell’Impact Assessment Radar, che consentirà di adattare e replicare le soluzioni testate nelle prime quattro città in due Twin Living Lab, a Barcellona e Karlsruhe.
Per concludere, l’adozione e lo sviluppo dei PULS rappresentano un elemento cruciale per affrontare le sfide della logistica urbana e costruire città più sostenibili e vivibili. Grazie al contributo di FIT, diverse realtà italiane hanno già potuto implementare soluzioni innovative e integrate, bilanciando esigenze di efficienza, tutela ambientale e qualità della vita. Guardando al futuro, progetti come DISCO e URBANE dimostrano che l’innovazione tecnologica, la collaborazione tra stakeholder e l’uso strategico dei dati possono accelerare la transizione verso un modello di logistica urbana digitale e a zero emissioni, ponendo le basi per città resilienti e all’avanguardia.
Per maggiori informazioni sui servizi di FIT Consulting, si invita a consultare la pagina dedicata del nostro sito web.
Per maggiori approfondimenti sui contenuti di questo articolo, si prega di contattare Marisa Meta, EU Project Supervisor and Project Manager FIT, [email protected]