Milano diverrà presto una “città 30”: lo scorso 9 gennaio il Consiglio comunale ha infatti approvato il piano di mobilità che prevede la riduzione della velocità per le autovetture su tutte le strade cittadine con il limite a 30 km/h. In realtà, alcune zone del capoluogo lombardo già prevedono dei limiti di velocità a 30 km/h, ma si tratta solo di aree circoscritte, perlopiù in centro. La misura adottata dalla città di Milano prevede invece un’estensione delle attuali “zone 30” alla maggior parte delle strade urbane, escluse le grandi vie di scorrimento come le circonvallazioni. Le nuove regole entreranno in vigore da inizio 2024 e tra gli obiettivi della strategia si riscontra la volontà di migliorare la qualità della vita in città migliorando la mobilità.
È infatti indubbio il rapporto tra politiche di mobilità e qualità della vita nei grandi centri urbani e infatti già altre città italiane, tra cui Bologna, hanno adottato nel recente passato un piano per ridurre i limiti di velocità dopo che in Europa molti grandi centri urbani, tra cui Parigi, Bruxelles, Londra, ma anche Lille, Bilbao, Valencia ed Helsinki hanno varato piani simili.
Ma queste misure funzionano davvero?
I dati degli esperimenti condotti mostrano che ridurre la velocità ha un forte impatto innanzitutto sugli incidenti e quindi sulla sicurezza: passando da 50 a 30 km orari la probabilità di sopravvivere di un pedone investito aumenta dal 10% al 85%.
Ma diminuire la velocità dei veicoli significa anche ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico generato dal traffico e rendere più agevole la circolazione di altri mezzi in grado di garantire una mobilità più sostenibile e minori emissioni, come per esempio le biciclette, senza la necessità di costruire nuove infrastrutture di separazione dei flussi e riducendo quindi i costi.
L’impegno di Milano per una mobilità sostenibile non è però una novità. Sia sul fronte della mobilità delle persone che delle merci, il capoluogo lombardo ha dimostrato una particolare attenzione al tema della sostenibilità implementando misure a sostegno di una mobilità più green.
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Fonte: Quattro Ruote