In Europa c’è carenza di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, così come sottolineato da ACEA – Associazione europea dei produttori di automobili che ha lanciato diversi allarmi in merito alla necessità di maggiori infrastrutture di ricarica in tutta Europa.
Anche il Parlamento europeo si è quindi mosso in questa direzione ed entro il 2024 ogni Paese dell’Unione europea dovrà presentare alla Commissione un quadro strategico nazionale per il raggiungimento degli obiettivi minimi nazionali sull’installazione di infrastrutture per i combustibili alternativi. È infatti quanto ha stabilito nelle scorse settimane il Parlamento europeo che ha adottato la posizione negoziale sulla proposta legislativa per la diffusione di stazioni di rifornimento per auto, camion, treni e aerei alimentati da combustibili alternativi, come l’elettricità o l’idrogeno, e per sostenere la diffusione dei veicoli sostenibili.
Le nuove norme fanno infatti parte del pacchetto “Pronti per il 55% nel 2030”, il piano dell’UE per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Secondo il testo, entro il 2026 le strade principali dell’UE dovranno avere almeno una colonnina di ricarica per auto elettriche ogni 60 km. Lo stesso requisito si dovrebbe applicare per camion e autobus elettrici sulle strade TEN-T principali e con stazioni più potenti. Sono inoltre previste alcune esenzioni per le regioni ultraperiferiche, le isole non collegate alle reti energetiche continentali e le strade a traffico particolarmente ridotto.
I deputati suggeriscono anche di installare un maggior numero di stazioni di idrogeno lungo le strade principali dell’UE (ogni 100 km anziché ogni 150 km, come proposto dalla Commissione) e di farlo più rapidamente (entro il 2027 anziché entro il 2031).
L’utilizzo delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico dovrebbe essere aperto a tutti gli utenti, indipendentemente dalla marca di automobile, in modo facile e non discriminatorio. Dovrebbe essere indicato un prezzo per kWh e per kg, conveniente e confrontabile con i prezzi medi. Inoltre, i deputati chiedono che entro il 2027 venga creato un punto di accesso europeo comune per i dati sui combustibili alternativi, in modo da fornire informazioni su disponibilità, tempi di attesa e prezzi dei combustibili alternativi in tutta Europa. Dopo l’adozione dei mandati negoziali, il Parlamento è pronto ad avviare i negoziati con i governi UE.
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Fonte: TTS Italia