La situazione in Europa per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici è ancora oggi piuttosto critica, così come sottolineato da ACEA che ha recentemente lanciato un allarme in merito alla necessità di incrementare il numero delle colonnine di ricarica su tutto il territorio europeo, ancora interessato da forti squilibri tra i diversi Paesi.
Un ulteriore recente studio condotto da KANTAR per conto della “Initiative Deutsche Zahlungssysteme” (IDZ) rivela però ulteriori aspetti problematici, in particolare per quanto riguarda i metodi di pagamento: in più di nove stazioni di ricarica su dieci i clienti non sono in grado di pagare utilizzando la propria carta di debito o di credito, mentre più di due terzi dei futuri conducenti di veicoli elettrici in alcuni paesi europei preferirebbero pagare la ricarica spontaneamente e senza raccolta di dati utilizzando la propria carta bancaria.
Lo Studio
I risultati della Ricerca si basano su un’indagine condotta da KANTAR per conto di IDZ a maggio e giugno 2022. I paesi inclusi nell’indagine sono stati Germania (10 gestori di stazioni di ricarica), Austria (9), Francia (8), Italia (6), Svezia (5), Paesi Bassi (4), Portogallo (4), Spagna (4), Polonia (4), Slovenia (3), Repubblica Ceca (2) e Grecia (2). Le stazioni di ricarica esaminate erano ubicate in città (40) e regioni rurali (21). I paesi selezionati includono destinazioni turistiche popolari in Europa con diverse culture di pagamento e variazioni in termini di maturità della loro infrastruttura di ricarica. In tutto, i 61 operatori hanno circa 30.000 stazioni di ricarica in tutta Europa, la maggior parte delle quali dispone di 2 o 3 punti di ricarica per stazione. Le informazioni sul numero totale di stazioni di ricarica non erano disponibili per quattro degli operatori di stazioni di ricarica inclusi nell’indagine.
I risultati della Ricerca
Dalla ricerca è quindi emerso che i consumatori delle stazioni di ricarica elettriche pubbliche in Europa sono costretti a utilizzare sistemi di pagamento a circuito chiuso che spesso coinvolgono carte di ricarica proprietarie, app o siti Web che richiedono una registrazione preventiva. L’IDZ e altri attori stanno unendo le forze per chiedere una soluzione a misura di consumatore a livello europeo.
In molti paesi europei, infatti, la ricarica spontanea è impossibile o non è a misura di cliente. Il processo di pagamento in molti luoghi è complicato e comporta vari ostacoli. È uno dei risultati di un’indagine sulle opzioni di pagamento offerte da 61 gestori di stazioni di ricarica per un totale di quasi 30.000 stazioni di ricarica accessibili al pubblico in dodici paesi europei (Germania, Paesi Bassi, Italia, Francia, Austria, Svezia, Portogallo, Spagna , Polonia, Slovenia, Repubblica ceca e Grecia). L’indagine ha riguardato gli operatori delle regioni urbane (40) e rurali (21).
55 dei gestori di colonnine intervistati propongono solo modalità di pagamento a circuito chiuso, come carte di ricarica proprietarie, app o siti web che richiedono la preventiva registrazione. Per ricevere una carta di ricarica, i clienti in genere devono stipulare un contratto con l’operatore. Dei 59 gestori di stazioni di ricarica che offrono il pagamento utilizzando una carta di ricarica emessa da loro o da uno dei loro partner di roaming, solo 32 includono anche un codice QR statico sulle loro stazioni di ricarica per guidare gli smartphone dei clienti verso un sito Web dove possono pagare una volta che hanno inserito i propri dati di pagamento. Questo servizio ben intenzionato è suscettibile di abuso perché codici QR falsi possono essere bloccati sui codici originali, consentendo ai truffatori di guidare i consumatori verso siti Web fasulli e raccogliere dati sensibili o addirittura intercettare pagamenti.
50 gestori di stazioni di ricarica offrono anche un’app di ricarica proprietaria, sebbene alcune di queste richiedano la registrazione preventiva o un login corrispondente prima che i clienti possano iniziare il processo di ricarica e pagamento. Indipendentemente dal fatto che utilizzino un’app o un sito Web, questi processi di pagamento sono complicati e comportano sforzi e barriere per i consumatori; i conducenti di veicoli elettrici devono disporre di uno smartphone e di una connessione Internet stabile. La ricerca di mercato ha inoltre rilevato che app e siti Web sono spesso forniti solo nella rispettiva lingua nazionale e raramente sono disponibili in inglese, rendendo ancora più difficile per i consumatori l’accesso all’infrastruttura di ricarica. Inoltre, è stato riscontrato che, nella stragrande maggioranza dei casi, il prezzo per kilowattora o per carica è significativamente più alto quando si paga con carta di debito o di credito tramite un’app o un sito Web rispetto alla ricarica con una carta di ricarica proprietaria. Ciò rende la ricarica spontanea particolarmente poco attraente per i conducenti di veicoli elettrici.
Solo sei delle stazioni di ricarica intervistate – due in Francia e una in Germania, Austria, Svezia e Polonia – hanno consentito il pagamento spontaneo inserendo una carta di debito o di credito in un terminale per carte o utilizzando il pagamento contactless.
Le ripercussioni sulla mobilità elettrica
L’accettazione generalizzata della mobilità elettrica nella società dipende dalle stazioni di ricarica elettriche che offrono soluzioni di pagamento standardizzate, facilmente comprensibili e, soprattutto, facili da usare. Quando si tratta di ricaricare i loro veicoli elettrici, i consumatori hanno bisogno di un’infrastruttura di ricarica affidabile e ben sviluppata con opzioni di pagamento convenzionali come quelle che usano nelle stazioni di servizio tradizionali o quando pagano per la spesa quotidiana, ogni volta che il livello della batteria lo richiede e senza dover cercare, prenotare in anticipo o fare una deviazione.
I risultati dell’indagine sottolineano le richieste familiari avanzate da vari attori, tra cui le associazioni del settore bancario tedesco, le principali organizzazioni municipali in Germania, l’ADAC, l’Associazione federale tedesca degli operatori di rete di contanti elettronici (BecN) e IDZ. Insieme chiedono che il pagamento spontaneo con carta di debito e di credito tramite un terminale di pagamento venga stabilito come requisito minimo per le stazioni di ricarica elettriche in tutta Europa nell’ambito dell’iter legislativo sul “Regolamento sulle infrastrutture dei combustibili alternativi” (AFIR).
Fonte: Ferpress