Il 2024 potrebbe essere l’anno europeo della bicicletta. A chiederlo è il Parlamento Europeo che ha dato il via libera alla risoluzione per lo sviluppo di una strategia europea per la mobilità ciclistica, esortando la Commissione Ue a implementare una serie di misure per incentivare l’uso delle biciclette, sia muscolari che elettriche, e la transizione verde della mobilità nei 27 Paesi membri. Il primo passo sarebbe quindi il riconoscimento ufficiale della bici come mezzo di trasporto designando il 2024 come Anno europeo della bicicletta.
Come sottolineato dagli eurodeputati, infatti, tra i benefici della bici si riscontrano la riduzione del traffico stradale e dell’inquinamento acustico, il miglioramento della qualità dell’aria nelle zone urbane, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico determinati anche dai motori a combustione, oltre che gli evidenti benefici per la salute dei cittadini. Gli eurodeputati chiedono quindi maggiore sostegno per l’acquisto di biciclette, il raddoppio dei chilometri di piste ciclabili su tutto il territorio dell’Unione entro il 2030 e, infine, l’introduzione della mobilità su due ruote nei piani urbanistici dei Paesi membri.
Sulla necessità di incentivare l’uso delle bici da parte dei cittadini, tra le proposte degli eurodeputati si riscontrano la riduzione delle aliquote Iva per la fornitura, il noleggio e la riparazione; oltre che il sostegno alla produzione europea sia di bici che dei componenti.
Per quanto riguarda invece gli ostacoli che impediscono la crescita della mobilità ciclistica nelle città, viene riconosciuta l’attuale mancanza di parcheggi custoditi e di piste ciclabili dedicate. La risoluzione suggerisce quindi alle autorità di integrare biciclette a prezzi accessibili e sistemi di bike sharing nei piani di mobilità urbana, in sinergia con altre modalità di trasporto. Su questo punto occorre sottolineare che la Commissione è già intervenuta con nuove regole per gli investimenti nella rete di trasporto transeuropea, tra cui l’obbligo per ogni città con più di 100 mila abitanti di un piano entro il 2025 per rendere la mobilità urbana pulita, sostenibile e senza emissioni. E considerato che per le bici elettriche si pone anche il problema della ricarica, nella revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia sono previsti punti di ricarica per bici elettriche e spazi dedicati per parcheggiare un maggior numero di mezzi a due ruote nei nuovi edifici.
Il commissario europeo per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha spiegato che “La Commissione è d’accordo sul potenziale della bicicletta per alleviare il problema dell’inquinamento nelle città urbane, ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di carburante” e ha inoltre evidenziato che “verso fine anno sarà lanciato uno studio sui requisiti di sicurezza delle infrastrutture ciclabili e sarà istituito un gruppo dedicato per la loro implementazione”.
Non resta dunque che attendere per scoprire se il 2024 sarà reso ufficialmente l’Anno europeo della bicicletta.
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Fonte: Eu News