Le cosiddette ULEZ – Ultra Low Emission Zone sono aree cittadine in cui la circolazione dei veicoli più inquinanti è regolata e limitata per garantire un minor tasso di emissioni inquinanti. Presenti già in diversi Paesi europei (compresa l’Italia, dove sono definite ZTL Ambiente), le ULEZ consentono di ridurre le emissioni di particelle fini, biossido di azoto e (indirettamente) ozono, cioè i tre principali inquinanti atmosferici che destano preoccupazione in tutta Europa, consentendo così una mobilità più sostenibile nelle aree urbane.
Una delle città più attive in tal senso è Londra, già al centro di diversi esperimenti sul tema che hanno dimostrato risultati più che soddisfacenti e che a partire dallo scorso 28 agosto ha avviato l’espansione della zona a basse emissioni cittadina che raddoppierà così le sue dimensioni per raggiungere la periferia della capitale britannica arrivando fino all’aeroporto di Heathrow.
Inizialmente, infatti, l’Ulez copriva solo il centro della città, ma era già stata estesa una nel 2021 alle strade circolari settentrionali e meridionali che circondano il nucleo urbano.
Progettata per contrastare l’inquinamento atmosferico, l’Ulez londinese rappresenta un grande cambiamento per la mobilità di Londra, coinvolgendo milioni di automobilisti, molti dei quali finora esclusi dal perimetro della prime zone.
Ma come funziona? La zona a basse emissioni di Londra impone una tariffa giornaliera di 12 sterline e 50 ai conducenti dei veicoli più datati e inquinanti (principalmente quelli con motore a benzina costruiti prima del 2006 e diesel costruiti prima del 2016), valida sette giorni su sette e 24 ore su 24. La nuova espansione estenderà questa tariffa a circa 200.000 veicoli, su una flotta totale di circa 2,3 milioni di veicoli che percorrono le strade di Londra in una giornata media.
I risultati ottenuti negli anni. Negli ultimi anni la Ulez londinese si è dimostrata un successo: i cittadini hanno infatti abbandonato le auto diesel sei volte più velocemente dei cittadini di altre città nel resto del Regno Unito, mentre nel centro della città l’inquinamento da biossido di azoto tossico lungo le strade (di cui la metà proviene dai motori diesel) è diminuito del 44% dall’entrata in vigore dell’ULEZ nel 2019.
Anche l’Unione Europea crede fortemente nelle zone a basse emissioni per ridurre l’impatto ambientale dei trasporti nelle aree urbane. Ad oggi, infatti, sono già 14 i Paesi europei che le hanno istituite e i cittadini sembrano apprezzarne i benefici.
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Fonte: TTS Italia