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Mobilità urbana e sostenibilità: le best practices europee e la sfida dei trasporti

Si conclude oggi, 22 settembre, la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile promossa dalla Commissione Europea cui hanno aderito 50 paesi o oltre 2596 città, molte delle quali italiane.

L’obiettivo della manifestazione è sensibilizzare la popolazione sul tema della mobilità urbana sostenibile e le realtà territoriali hanno risposto con diverse iniziative e proposte. Ma quali sono le città che rappresentano l’avanguardia nel settore?

La situazione europea

In Europa, Parigi è senza dubbio considerata un modello di riferimento per la cosiddetta “città dei 15 minuti”, ossia una pianificazione sostenibile dello spazio urbano che consente spostamenti rapidi e sicuri grazie a mezzi come la bicicletta, i mezzi pubblici o le vie pedonali, riducendo così l’utilizzo dell’automobile.

A Londra, invece, il programma “cycle to work” incentiva l’uso della bicicletta come mezzo per gli spostamenti casa-lavoro, mentre a Barcellona si punta sulla riduzione del rumore e dell’inquinamento dell’aria grazie ai “super blocchi”.

Un modello efficace

Blocchi e divieti, però, non sembrano essere il modello più efficace. A funzionare meglio, infatti, sarebbero incentivi nei confronti di comportamenti virtuosi e investimenti in infrastrutture “green” in grado di garantire una valida e sicura alternativa per i cittadini all’utilizzo delle vetture private.

La sostenibilità dei trasporti

Ad oggi, i trasporti consumano quasi un terzo del totale dell’energia disponibile nell’Unione Europea. Auto, furgoni e camion per il trasporto di ultimo miglio producono oltre il 70% delle emissioni di gas serra, motivo per il quale, entro il 2030, sono chiamati a ridurre il loro tasso di inquinamento del 55% rispetto ai livelli del 1990, al fine di rispettare gli obiettivi posti dal Green Deal europeo che vorrebbe per l’Europa la “neutralità climatica” entro il 2050.

 

Fonte: Quotidiano Nazionale, 20.09.2021