Prove per il primo treno a idrogeno in Italia: ecco come funziona
Il primo treno a idrogeno d’Italia è stato presentato a Rovato, in provincia di Brescia, e fa parte di un progetto innovativo che prevede l’introduzione di 14 treni a idrogeno, acquistati da FNM con il supporto di Regione Lombardia e i fondi del PNRR, sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo.
Nelle settimane scorse sono stati completati i primi test di collaudo e sono iniziate le prove di rifornimento con l’idrogeno fornito da Sapio. L’obiettivo è servire la tratta Brescia-Iseo-Edolo, una linea attualmente alimentata da treni diesel, entro il primo semestre del 2026, una volta ottenute tutte le autorizzazioni e creare così la prima Hydrogen Valley ferroviaria italiana.
Questi nuovi treni Coradia Stream utilizzano l’idrogeno conservato in una carrozza centrale, chiamata “power car”, per generare energia elettrica. Qui l’idrogeno immagazzinato si combina con l’ossigeno dell’aria esterna nelle celle a combustibile (fuel cells) generando energia elettrica. L’energia viene anche accumulata in batterie agli ioni di litio, che entrano in funzione soprattutto durante le accelerazioni. Tutto questo avviene senza produrre CO2. I treni possono trasportare 240 persone e percorrere oltre 600 km con un pieno. Sono progettati e costruiti in Italia, in vari stabilimenti Alstom: Savigliano per lo sviluppo, la certificazione, la produzione e il collaudo, Vado Ligure (SV) per la “power car” dove si trova la tecnologia innovativa legata all’idrogeno, Sesto San Giovanni (MI) per i componenti e Bologna per il sistema di segnalamento. Il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma IPCEI Idrogeno.
Quali sono i principali vantaggi della tecnologia a idrogeno e in cosa si distingue rispetto a quella elettrica?
I treni elettrici non sono sempre la soluzione ideale. Infatti, non tutte le linee ferroviarie sono elettrificate o elettrificabili e, in certi casi, come su tratte lunghe o poco trafficate, installare l’infrastruttura necessaria può risultare troppo costoso. In questi casi, l’idrogeno rappresenta un’alternativa sostenibile e adatta anche a percorsi di oltre 1.000 km.
Dal punto di vista dei passeggeri, non cambia nulla: comodità e capacità rimangono identici a quelli dei treni elettrici. I costi, invece, dipendono da diversi fattori, come la configurazione della rete, le caratteristiche del percorso e il prezzo dell’energia.
Fonte foto: Alstom