Le città intelligenti, le cosiddette smart cities, cioè le aree urbane in cui grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie digitale è possibile ottimizzare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti e sostenibili, sembrerebbero rappresentare il futuro – ormai non più troppo lontano – delle nostre città.
Abbiamo già raccontato in questo recente approfondimento quali sono i fattori abilitanti e cosa ancora manca per consentire lo sviluppo delle smart cities. Ma cosa ne pensano gli italiani?
I risultati della ricerca
Stando all’ultima ricerca di mercato finanziata da Intel, l’87% degli intervistati accetterebbe di spostarsi in una città intelligente distante mezz’ora dalla propria attuale abitazione, mentre il 68% accetterebbe di buon grado un aumento medio del costo della vita pur di vivere in una città moderna e al passo coi tempi e, più nello specifico, il 18% si dichiara disposto a spendere fino a 600 euro in più per poter godere questi vantaggi.
I dati, in realtà, non sorprendono, considerando la sempre più elevata attenzione della cittadinanza nei confronti di tematiche quali la sostenibilità ambientale, la sicurezza, l’efficienza energetica e la mobilità intelligente. Confermano però che gli italiani sono favorevoli al nuovo trend di sviluppo delle città e che dunque occorre spingere l’acceleratore verso il futuro, soprattutto considerando che appena il 13% degli italiani pensa di vivere in una città sufficientemente smart già oggi, mentre il 68% è convinto che questo traguardo sia raggiungibile non prima di 10 anni.
Anche la Commissione europea punta sulle smart cities
La sfida delle Smart Cities rientra anche tra gli obiettivi della Commissione europea che nel settembre 2021 ha lanciato cinque nuove sfide per il futuro dell’Europa, tra cui anche lo sviluppo di 100 smart cities da realizzare entro il decennio.
Con la missione “Climate-Neutral and Smart Cities”, infatti, le cento città selezionate coinvolgeranno i loro cittadini nella stesura di quelli che vengono definiti “Climate City Contracts” per raggiungere gli sfidanti obiettivi posti e ispirare altre realtà urbane a divenire a impatto climatico zero entro il 2050. Ne abbiamo parlato anche qui.