Solo un’azienda italiana su cinque sarà a emissioni zero entro il 2050. Il dato emerge dalle ultime rilevazioni dello studio di Accenture “Accelerating global companies toward net zero by 2050”. In generale, però, le aziende europee si posizionano meglio rispetto a quelle statunitensi in termini di obiettivi fissati per il raggiungimento della neutralità climatica: su un campione di 2mila realtà analizzate, il 51% di quelle europee si è posta degli obiettivi climatici, contro il 28% di quelle oltre oceano.
Obiettivi che, però, solo il 7% delle imprese sarà in grado di raggiungere, salvo un cambio di rotta destinato ad accelerare i processi volti ad abbattere le emissioni.
“Alle condizioni attuali – ha commentato Sandro Orneli, Europe Sustainability Strategy Lead Accenture – circa il 20% delle aziende italiane è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette al 2050. È un dato che conferma il maggiore impegno delle aziende europee in queste sfide rispetto agli Stati Uniti. Tuttavia, l’80% è consapevole di un ritardo che incide sui risultati finali e che richiede un nuovo percorso, una trasformazione accelerata: non si tratta più di iniziare un percorso di cambiamento, ma di farlo a ritmo sostenuto. Per raggiungere questo obiettivo servono tecnologia e competenze”.
Inoltre, come emerge dallo Studio, le azioni a livello di sistema saranno essenziali per una svolta decisiva: la collaborazione pubblico/privato ma anche intersettoriale, i cluster industriali e la cooperazione tra istituzioni socio-politiche e accademiche sono oggi più che mai strategici per validare e diffondere le innovazioni cruciali per l’accelerazione verso il net-zero.
“In Italia – aggiunge Orneli – esistono diverse aziende virtuose, solitamente caratterizzate da dimensioni significative e consumi energetici rilevanti. Queste realtà si distinguono per tre elementi fondamentali: considerano la sostenibilità una priorità per le scelte di investimento, favoriscono il coinvolgimento delle persone all’interno dell’organizzazione su questi temi e rendono l’intero ecosistema di fornitori e clienti protagonista del cambiamento.”
Fonte: Il Sole 24 Ore