Standard minimi di parcheggio per le biciclette, l’UE approva le nuove norme
Lo scorso aprile venti Stati membri dell’UE – nonostante l’opposizione di Italia e Ungheria e l’astensione di Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Svezia – hanno approvato la direttiva EPBD – Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, gli Stati membri avranno quindi due anni di tempo per integrare la Direttiva EPBD nella loro legislazione nazionale, dopodiché i nuovi regolamenti entreranno in vigore.
Ma cosa cambia nel concreto e perché ha a che fare con la mobilità ciclabile? La Direttiva EPBD si concentra sulla definizione di standard quantitativi per i parcheggi per biciclette, incaricando gli Stati membri dell’UE di fornire assistenza tecnica ai proprietari e ai locatari di edifici che desiderano installare punti di ricarica e parcheggi per biciclette. Di fatto, quindi, gli Stati membri sono obbligati a integrare gli standard quantitativi predefiniti imposti dall’UE con norme qualitative nazionali per i parcheggi per biciclette.
In particolare:
- Per gli edifici residenziali di nuova costruzione e per quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti con più di tre posti auto dovranno essere presenti almeno due posti per biciclette per ogni unità abitativa.
- Per gli edifici non residenziali di nuova costruzione e per quelli in fase di ristrutturazione importante che già dispongono di più di cinque posti auto, i parcheggi per biciclette devono rappresentare almeno il 15% della media o il 10% della capacità di utilizzo totale dell’edificio. Si deve inoltre considerare anche lo spazio per le biciclette di dimensioni maggiori rispetto alle biciclette standard, come le cargo bike.
- Per gli edifici non residenziali esistenti con più di venti posti auto, i parcheggi per biciclette devono rappresentare almeno il 15% della media o il 10% della capacità totale di utilizzo dell’edificio. Anche in questo caso, è necessario prevedere uno spazio per le biciclette di dimensioni maggiori rispetto alle biciclette standard. Queste disposizioni per gli edifici non residenziali esistenti devono essere applicate entro il 1° gennaio 2027.
- Per gli edifici residenziali e non residenziali, entreranno in vigore requisiti specifici relativi alle infrastrutture di ricarica per tutti i tipi di veicoli elettrici, compresi quelli elettrici e le biciclette.
Analogamente ad altre direttive europee, gli Stati membri mantengono però l’autorità di invocare deroghe specifiche, che consentono loro di limitare o modificare il numero di parcheggi per biciclette richiesto per alcuni tipi di edifici non residenziali.
Come riporta l’European Cyclist Federation, l’insufficienza dei parcheggi per biciclette ha a lungo ostacolato l’adozione diffusa della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile per gli spostamenti quotidiani. La direttiva EPBD segna quindi una tappa significativa nell’affrontare questo problema in tutta l’UE, stabilendo standard minimi predefiniti di parcheggio per biciclette per quasi tutti i tipi di strutture residenziali e non residenziali.
Fonte: European Cyclist Federation