Sale la disponibilità media di piste ciclabili in città, cala il ricorso degli italiani al bike-sharing (-47% rispetto al 2019 a causa – anche – del lockdown e in parte della concorrenza dei nuovi servizi di monopattino-sharing), cresce l’attenzione dei Comuni al miglioramento della sicurezza in bici e, contemporaneamente, aumentano i cosiddetti ComuniCiclabili: 5 in più per un totale di 156 territori italiani in rete.
È quanto emerge dal sesto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente ed elaborato dalla società di consulenza Ambiente Italia e, contestualmente, dalla quinta edizione dell’iniziativa FIAB ComuniCiclabili – il riconoscimento della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che valuta il grado di ciclabilità dei territori e accompagna le amministrazioni nello sviluppo di politiche bike friendly.
Analisi dei trend
Malgrado sia ancora profondo il divario tra Nord e Sud del Paese nelle misure messe in campo, come abbiamo raccontato anche in questo articolo, il rapporto dell’Osservatorio Focus2R conferma una positiva e graduale ascesa dell’attenzione alla mobilità su due ruote nell’agenda politica delle città italiane.
Il mercato di riferimento descrive infatti un vero e proprio boom delle due ruote, con il settore bici che si avvia molto probabilmente a replicare il successo del 2020 con oltre 2 milioni di pezzi venduti. Inoltre, arrivano buone notizie anche sul fronte dell’infrastrutturazione ciclabili. Ben 31 Comuni hanno infatti realizzato complessivamente 224,5 km di nuove piste ciclabili (basti pensare che solo Milano conta 65,5 Km in più e con il recente Progetto Cambio, di cui abbiamo parlato qui, l’80% della città sarà collegata a una pista ciclabile). La maggior parte delle amministrazioni locali intervistate ha infatti introdotto più di 2 km di piste ciclabili, mentre 7 più di 10 km. La disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h sale anche nel 2020 raggiungendo il 25% in più rispetto al 2015 (primo anno di rilevazione del Focus2R).
Cresce anche il numero di Comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (52%), in lieve aumento rispetto al 2019 e in netta crescita rispetto al 31% del 2015. Stabile invece il dato delle amministrazioni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74%), oppure presso scuole e università (80%), mentre cala la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita, che passa dal 38% del 2015 al 33% del 2020 (era il 35% nel 2019). La maggior parte dei punti di ricarica si concentra infatti in poche città, in particolare Trento e Padova che, insieme, contano quasi l’80% del totale, rispettivamente 320 e 312. In ogni caso, 13 comuni su 23 non superano i 5 punti di ricarica e soltanto 6 comuni ne hanno più di 10.
Per quanto riguarda infine il bike-sharing, il 54% dei comuni ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette con una flotta complessiva di circa 35 mila mezzi. Tra le città con il maggior numero di prelievi troviamo Milano, come avevamo già raccontato qui, Brescia, Firenze (città coinvolta anche nel progetto USER-CHI), Torino e Bologna, tutte sotto il milione di prelievi annui, tranne Milano che registra 4.3 milioni di prelievi nel 2020. Il numero di prelievi totali annui diminuisce del 47% rispetto al 2019, così come la percorrenza totale che scende del 51% rispetto al 2019.
I nuovi ComuniCiclabili
Come anticipato, inoltre, 5 nuovi comuni, L’Aquila, Campo San Martino (PD), Fossalta di Piave (VE), Montereale Valcellina (PN) e Porto San Giorgio (FM) hanno ricevuto il riconoscimento di FIAB.
Il progetto ComuniCiclabili nasce infatti proprio per stimolare le amministrazioni locali nello sviluppo di politiche di mobilità ciclistiche attribuendo ai territori un punteggio da 1 a 5, assegnato sulla base di un’analisi oggettiva dei molteplici aspetti che interagiscono con la bicicletta quale mezzo di trasporto sostenibile. Quattro le aree di valutazione: mobilità urbana (ciclabili urbane/infrastrutture, moderazione traffico e velocità), governance (politiche di mobilità urbana e servizi), comunicazione & promozione, cicloturismo. La valutazione di quest’anno considera inoltre anche gli interventi previsti nel recente Decreto Semplificazioni come, ad esempio, il doppio senso ciclabile, le “strade ciclabili urbane” (cosiddette E-bis) e gli “itinerari ciclopedonali” (strade F-bis), che hanno una grande potenzialità in ottica pendolarismo e cicloturismo.
Fonti
www.ttsitalia.it/mobilita-sostenibile-cresce-la-disponibilita-media-di-piste-ciclabili-in-citta/