«Un anno a 30 all’ora»: Bologna cambia ritmo e vince
A un anno dall’introduzione del limite di 30 chilometri orari, Bologna fa il punto: la scelta di rallentare il traffico urbano sta dando risultati positivi in termini di sicurezza, mobilità sostenibile e qualità ambientale.
Dal 16 gennaio 2024, Bologna è diventata la prima grande città italiana ad adottare su larga scala il limite di velocità di 30 chilometri orari sulla maggior parte delle strade urbane, trasformandosi ufficialmente in una “Città 30”.
A distanza di dodici mesi, i dati confermano che la velocità ridotta ha prodotto benefici concreti: il traffico quotidiano è calato di oltre 11 mila veicoli, gli spostamenti in bicicletta sono aumentati del 10%, l’uso del bike sharing è salito vertiginosamente (+69%), il car sharing ha registrato una crescita significativa (+44%) e il servizio ferroviario metropolitano (Sfm) ha registrato il 31% in più di passeggeri. Parallelamente, le emissioni di biossido di azoto, inquinante direttamente legato al traffico veicolare, sono diminuite del 29%, accompagnate da interventi infrastrutturali concreti: nuove piazze pedonali, piste ciclabili e attraversamenti protetti.
Una dinamica simile emerge chiaramente da altri esempi virtuosi come Bruxelles, dove l’introduzione del limite di velocità ridotto ha creato un ambiente urbano più vivibile: drastica riduzione delle vittime di incidenti, tempi di percorrenza invariati, minore inquinamento acustico e aumento degli spostamenti a piedi e in bici.
I dati, dunque, confermano come politiche coordinate per una mobilità più sostenibile, sostenute e valorizzate da infrastrutture adeguate, servizi, piazze pedonali e piste ciclabili rappresentano la base concreta su cui le città possono affidarsi per raggiungere migliore sicurezza e qualità della vita: un modello efficace per ogni centro urbano orientato al futuro.